laRegione - Ticino 7

Darko Moraes e Fatima Ribeiro

Ritrovare sé stessi cercando una ragazza scomparsa nella rete criminale della tratta.

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La scuola della vita

La sorella di Darko, Stella, è insegnante e la sua studentess­a Fatima improvvisa­mente scompare. Grazie all’amico poliziotto Filippo e a Stella, Darko si mette sulle tracce di Fatima, cercando di risolvere questo mistero. “Mi ritrovai a cercare qualcuno di cui non sapevo nulla, in un mondo del quale non conoscevo nulla. […] Questo accadde mentre ero immerso nella ricerca di un me stesso eclissato.

Sul perché accettai di indagare sulla scomparsa di Fatima non ho una motivazion­e razionale […] Non avevo difese, avrebbe potuto succedermi qualsiasi cosa in quel periodo. Impazzire del tutto, diventare un allevatore di cani, un volontario della croce rossa, un camionista. Forse anche un killer. Invece mi capitò di investigar­e sulla scomparsa di una quindicenn­e”. Darko e Fatima sono differenti, ma anche molto simili: hanno età diverse, vite completame­nte diverse.

Ma stanno vivendo momenti di crisi che permettono loro di condivider­e un forte legame: entrambi sono messi a dura prova e vivono separazion­i che li mettono di fronte a difficili scelte. Darko, fondamenta­lmente, nello svolgersi dell’azione, incarna la possibilit­à di una relazione tra adulti e adolescent­i: due mondi che a volte sembrano molto distanti tra loro, a tal punto da apparire opposti e staccati.

Specchio della realtà

C’è molto in questo romanzo: tematiche importanti e problemi esistenzia­li come la tratta di esseri umani, la difficile adolescenz­a, il rapporto genitori-figli, il burnout. Argomenti che non solo formano e arricchisc­ono la storia, ma che permettono al lettore di riflettere su problemati­che sociali. Per esempio:

“Come ha fatto a scomparire una ragazza che al suo seguito ha tutti questi servizi ufficiali e altamente specializz­ati nel sostegno delle persone”?

Questa è una storia di finzione, ma resa particolar­mente vera grazie a personaggi e vicende realistich­e e grazie a una prosa scorrevole e diretta. Il testo è quasi un diario di Darko Moraes, dal quale emergono emozioni, ansie, dubbi, ma anche forza, speranza e voglia di risalire da quel burrone nel quale il protagonis­ta purtroppo è caduto. La forza di questo romanzo è l’immedesima­zione con i personaggi: pochi, ma ben caratteriz­zati e sorretti da forti legami, molto credibili, basati su fatti di cronaca, come la schiavitù e lo sfruttamen­to di esseri umani deboli da parte di trafficant­i.

Matteo Beltrami è stato operatore sociale in progetti di strada sia in Svizzera che nel Sudamerica. Attualment­e lavora come educatore regionale di Scuola Media. Essendo a stretto contatto con gli adolescent­i, l’autore fa trasparire con franchezza e credibilit­à le connession­i più deboli e problemati­che di questo mondo.

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