Summer of Soul
UN FESTIVAL DIMENTICATO
Nel corso di sei settimane nell’estate del 1969, a soli centosessanta chilometri a sud di Woodstock, si svolse l’Harlem Cultural Festival a Mount Morris Park (ora Marcus Garvey Park). Il materiale registrato durante quei giorni incredibili è stato in gran parte dimenticato, fino ad ora. Nel suo debutto come regista, Ahmir ‘Questlove’ Thompson presenta un documentario potente e coinvolgente, in parte un film musicale e in parte un documento storico, creato attorno a un evento epico che ha celebrato la storia della Black Music.
GEMME SUL PALCO
Il film Summer of Soul – col sottotitolo Quando la rivoluzione non poteva essere trasmessa in televisione – include concerti inediti di Stevie Wonder, Nina Simone, Sly & the Family Stone, Gladys Knight & the Pips, Mahalia Jackson, B.B. King, The
5th Dimension e tanti altri. Il sottotitolo è un riferimento al brano di Gil Scott-Heron del 1971 The Revolution Will Not Be Televised. Il titolo della canzone era originariamente uno slogan popolare del movimento Black Power negli anni Sessanta. Il documentario è su Disney+.
BLACK WOODSTOCK
Grazie ai filmati restaurati e alle interviste agli artisti, Summer of Soul documenta l’attimo in cui la vecchia scuola del movimento per i diritti civili e la nuova filosofia del Black Power hanno condiviso lo stesso palco, portando sotto i riflettori una vasta gamma di generi tra cui: soul, R&B, gospel, blues, jazz e latino. Le 40 ore di registrazione sono rimaste per più di 50 anni a casa del cameraman che le effettuò. Quando, nel 1970, le propose alle emittenti Tv dissero che a nessuno interessava un “Black Woodstock”.
VENTI CONTRARI
Nel 1969, i vasti venti contrari sociopolitici che vorticavano in tutto il Paese arrivarono al Mount Morris Park di Harlem. Durante gli anni Sessanta, gli americani furono testimoni della guerra del Vietnam, di una crescente epidemia di droga e degli omicidi di John F. Kennedy, Malcolm X e Robert Kennedy. Summer of Soul utilizza filmati del passato come riflessione sul tempo presente. Dopo 50 anni, siamo davvero tornati al punto di partenza? La risposta è un sonoro “sì”, afferma Ahmir ‘Questlove’ Thompson.