‘Con l’Iran accordo o guerra’
Washington – La sola alternativa all’accordo con Teheran è una guerra. Barack Obama ha lanciato una intensa (e difficile) campagna di lobbying a favore dell’intesa sul nucleare iraniano, per scongiurare una bocciatura da parte del Congresso. «Cerchiamo di non usare mezzi termini, la scelta è tra la diplomazia o qualche forma di guerra», ha detto ieri il presidente. «Molti di coloro che parlavano a favore della guerra in Iraq – ha aggiunto – ora spingono contro l’accordo sul nucleare con l’Iran. Un rifiuto del Congresso all’accordo lascia un’opzione: un’altra guerra in Medio Oriente. Forse non domani, forse non fra tre mesi, ma presto». Obama ha scelto una platea altamente simbolica, l’American University, la stessa dove nel 1963, appena pochi mesi dopo la drammatica crisi dei missili a Cuba, il presidente John Fitzgerald Kennedy pronunciò uno storico discorso per proporre un accordo all’Unione Sovietica sul controllo delle armi. Citando quel discorso, Obama ha sostanzialmente dato l’avvio a un’offensiva politica per convincere i repubblicani, ma anche diversi democratici, a non silurare il lavoro di due anni che raggiunge “il nostro più critico obiettivo di sicurezza”. «Qualsiasi vantaggio l’Iran possa ottenere dall’allentamento delle sanzioni – ha detto – impallidisce in confronto al pericolo che potrebbe rappresentare se avesse l’arma atomica». Certo, ha concesso, l’intesa non risolve tutti i problemi con Teheran e «nessuno può biasimare Israele per essere profondamente scettico su qualsiasi accordo con un governo come quello dell’Iran». Ma «un Iran dotato di arma nucleare è di gran lunga più pericoloso per gli Usa e per Israele di un Iran che infine beneficia di un alleggerimento delle sanzioni».