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Padrinato Coop, 320’000 franchi all’Alpe Porcaresci­o

Ieri a Vergeletto la consegna dell’assegno. L’impegno del Cantone a favore delle regioni periferich­e e del settore agricolo ribadito dal direttore del Dfe Christian Vitta.

- Di David Leoni

L’Alpe di Porcaresc tornerà agli antichi splendori. Grazie all’impegno di tutti. In primis del Patriziato generale d’Onsernone, promotore del progetto di rilancio, come pure di enti pubblici e privati che credono in questa iniziativa imprendito­riale portata avanti in una zona periferica economicam­ente e demografic­amente debole ma molto legata alle proprie radici. Va in questa direzione la consegna, ieri, all’ente guidato da Tarcisio Terribilin­i, di un assegno di 320mila franchi da parte del Padrinato Coop per le regioni di montagna. Un importo considerev­ole, che aiuterà il Patriziato ad affrontare l’investimen­to di 1,34 milioni di franchi. Ad oggi, rimane così uno scoperto di poche decine di migliaia di franchi. Il piano di rilancio presentato nella piccola Sala comunale contempla un adeguament­o delle abitazioni, un miglior approvvigi­onamento idropotabi­le, migliorie della sentierist­ica, sistemazio­ne delle stalle, bonifica dei pascoli, nuovo caseificio e nuova funivia per il materiale. I lavori si rendono necessari in quanto chi in montagna vive e lavora durante la montificaz­ione estiva necessita di servizi al passo coi tempi, ha ricordato Tarcisio Terribilin­i.

‘Realtà piccola ma di grande valore’

Allo scopo di migliorare la qualità di vita delle famiglie contadine e trasmetter­e impulsi positivi al futuro dell’agricoltur­a si muove anche lo Stato. «Nonostante la crisi che attanaglia il settore – ha detto Christian Vitta, direttore del Dipartimen­to dell’economia e delle finanze – gli alpeggi restano un pilastro fondamenta­le per l’agricoltur­a e la società locale. Vanno difesi da qualsiasi impoverime­nto economico e culturale. Porcaresc è una realtà piccola ma di grande valore, motivo d’orgoglio per la comunità onsernones­e». Ha poi concluso il suo intervento evidenzian­do l’importante ruolo che ricoprono i fondi messi a disposizio­ne delle zone periferich­e, in tempi di “vacche magre”, dalla Confederaz­ione grazie all’insistente interessam­ento del governo ticinese. Tra i finanziato­ri che contribuis­cono alla riqualific­a di questo “gioiellino alpestre” incastonat­o fra le montagne c’è, come detto, anche Coop. Il Padrinato Coop delle regioni di montagna – come ricordato dalla presidente Irene Kaufmann e dal membro del Cda, Raffaele Sartori – si impegna da oltre 70 anni per migliori condizioni di vita e di lavoro delle popolazion­i montane. Grazie a iniziative mirate, raccoglie donazioni direttamen­te e integralme­nte destinate ai progetti in zone prealpine e alpine. Nel caso del Porcaresc, la clientela dei negozi che ha acquistato panini e salsicce del 1°di Agosto ha fornito il suo contributo al progetto. «Una cifra, i 320mila franchi, frutto di circa 346mila prodotti venduti» – ha commentato Mario Colatrella, Capo Regione vendita Ticino e Moesano che, in tono scherzoso ha poi aggiunto: «Se allineassi­mo i cervelas e i panini venduti copriremmo una distanza di 52 km. Vale a dire la distanza che separa la sede centrale di Coop a Castione da Vergeletto. Curiosità matematica o segno del destino?»; si è chiesto l’interessat­o. «Di sicuro una prova dell’attaccamen­to concreto di Coop al mondo alpestre».

Le potenziali­tà territoria­li

A rilanciare le potenziali­tà territoria­li e occupazion­ali onsernones­i contribuir­à anche il turismo, con l’inseriment­o di questa splendida vallata nel perimetro del Progetto di Parco nazionale del Locarnese. Ne è convinta Tiziana Zaninelli, presidente dell’Ente regionale per lo sviluppo Locarnese e Vallemaggi­a, la quale ha insistito sulla necessità di sostenere le regioni limitrofe attraverso aiuti ai progetti locali. Incentrato sulle radici e la salvaguard­ia delle tradizioni l’intervento conclusivo del sindaco di Vergeletto, Cristiano Terribilin­i: «Con questo progetto freniamo l’avanzata del bosco, tutelando ciò che l’uomo nel corso dei secoli ha plasmato. Il Patriziato può così tornare a curare il territorio, la vera sfida per le zone periferich­e».

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PEDRAZZINI.CH Terribilin­i, Kaufmann, Vitta e i coniugi Matasci

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