Padrinato Coop, 320’000 franchi all’Alpe Porcarescio
Ieri a Vergeletto la consegna dell’assegno. L’impegno del Cantone a favore delle regioni periferiche e del settore agricolo ribadito dal direttore del Dfe Christian Vitta.
L’Alpe di Porcaresc tornerà agli antichi splendori. Grazie all’impegno di tutti. In primis del Patriziato generale d’Onsernone, promotore del progetto di rilancio, come pure di enti pubblici e privati che credono in questa iniziativa imprenditoriale portata avanti in una zona periferica economicamente e demograficamente debole ma molto legata alle proprie radici. Va in questa direzione la consegna, ieri, all’ente guidato da Tarcisio Terribilini, di un assegno di 320mila franchi da parte del Padrinato Coop per le regioni di montagna. Un importo considerevole, che aiuterà il Patriziato ad affrontare l’investimento di 1,34 milioni di franchi. Ad oggi, rimane così uno scoperto di poche decine di migliaia di franchi. Il piano di rilancio presentato nella piccola Sala comunale contempla un adeguamento delle abitazioni, un miglior approvvigionamento idropotabile, migliorie della sentieristica, sistemazione delle stalle, bonifica dei pascoli, nuovo caseificio e nuova funivia per il materiale. I lavori si rendono necessari in quanto chi in montagna vive e lavora durante la montificazione estiva necessita di servizi al passo coi tempi, ha ricordato Tarcisio Terribilini.
‘Realtà piccola ma di grande valore’
Allo scopo di migliorare la qualità di vita delle famiglie contadine e trasmettere impulsi positivi al futuro dell’agricoltura si muove anche lo Stato. «Nonostante la crisi che attanaglia il settore – ha detto Christian Vitta, direttore del Dipartimento dell’economia e delle finanze – gli alpeggi restano un pilastro fondamentale per l’agricoltura e la società locale. Vanno difesi da qualsiasi impoverimento economico e culturale. Porcaresc è una realtà piccola ma di grande valore, motivo d’orgoglio per la comunità onsernonese». Ha poi concluso il suo intervento evidenziando l’importante ruolo che ricoprono i fondi messi a disposizione delle zone periferiche, in tempi di “vacche magre”, dalla Confederazione grazie all’insistente interessamento del governo ticinese. Tra i finanziatori che contribuiscono alla riqualifica di questo “gioiellino alpestre” incastonato fra le montagne c’è, come detto, anche Coop. Il Padrinato Coop delle regioni di montagna – come ricordato dalla presidente Irene Kaufmann e dal membro del Cda, Raffaele Sartori – si impegna da oltre 70 anni per migliori condizioni di vita e di lavoro delle popolazioni montane. Grazie a iniziative mirate, raccoglie donazioni direttamente e integralmente destinate ai progetti in zone prealpine e alpine. Nel caso del Porcaresc, la clientela dei negozi che ha acquistato panini e salsicce del 1°di Agosto ha fornito il suo contributo al progetto. «Una cifra, i 320mila franchi, frutto di circa 346mila prodotti venduti» – ha commentato Mario Colatrella, Capo Regione vendita Ticino e Moesano che, in tono scherzoso ha poi aggiunto: «Se allineassimo i cervelas e i panini venduti copriremmo una distanza di 52 km. Vale a dire la distanza che separa la sede centrale di Coop a Castione da Vergeletto. Curiosità matematica o segno del destino?»; si è chiesto l’interessato. «Di sicuro una prova dell’attaccamento concreto di Coop al mondo alpestre».
Le potenzialità territoriali
A rilanciare le potenzialità territoriali e occupazionali onsernonesi contribuirà anche il turismo, con l’inserimento di questa splendida vallata nel perimetro del Progetto di Parco nazionale del Locarnese. Ne è convinta Tiziana Zaninelli, presidente dell’Ente regionale per lo sviluppo Locarnese e Vallemaggia, la quale ha insistito sulla necessità di sostenere le regioni limitrofe attraverso aiuti ai progetti locali. Incentrato sulle radici e la salvaguardia delle tradizioni l’intervento conclusivo del sindaco di Vergeletto, Cristiano Terribilini: «Con questo progetto freniamo l’avanzata del bosco, tutelando ciò che l’uomo nel corso dei secoli ha plasmato. Il Patriziato può così tornare a curare il territorio, la vera sfida per le zone periferiche».