Un dato incoraggiante
Il dato sulla disoccupazione pubblicato ieri è degno di nota. Per la prima volta, il Cantone Ticino registra un tasso di disoccupazione inferiore alla media svizzera. Una situazione che non va enfatizzata, in quanto sappiamo che ogni disoccupato porta con sé anche una storia fatta di momenti difficili, ma che non va nemmeno sottaciuta. Questo dato, ma soprattutto la sua evoluzione in controtendenza rispetto ad altri cantoni svizzeri, merita alcune considerazioni. L’economia del nostro cantone è molto diversificata e ha una capacità di resistere alle pressioni derivanti dall’attuale crisi economica internazionale superiore ad altre realtà svizzere. Quest’ultima è in parte spiegabile con la necessità di doversi confrontare storicamente con una regione particolarmente dinamica e competitiva quale la Lombardia. Le visite che sto effettuando presso le nostre aziende mi confermano questa ipotesi: ho infatti toccato con mano un tessuto economico molto diversificato e in grado di confrontarsi e di reagire ad una concorrenza sempre più agguerrita. Questa capacità di competere e di affermarsi è una dote che va riconosciuta ai nostri imprenditori che, quotidianamente, si impegnano per (…)
Segue dalla Prima (…) garantire un futuro alle proprie aziende e il posto di lavoro ai propri dipendenti. Malgrado le sempre più nu- merose sfide derivanti dalla crisi in atto a livello internazionale, il nostro tessuto economico mantiene alta la capacità di creare posti di lavoro. Accanto a queste note di merito, la realtà ci presenta anche dei problemi legati alla crescente pressione sui salari indotta dalla sempre più marcata concorrenza e dalla pressione sui margini di guadagno delle aziende. Questo rimane un fenomeno che, unitamente a quello della precarizzazione dei posti di lavoro, continua a preoccuparci e a meritare tutta la nostra attenzione. La solu- zione a questo problema è l’adozione di misure che, da un lato, tutelino il mercato del lavoro ma che, dall’altro, non si traducano in perdita di dinamismo e flessibilità della nostra economia. Due caratteristiche, queste ultime, che da sempre rappresentano un vantaggio competitivo per l’economia elvetica. In questo contesto, una delle priorità del governo e del mio dipartimento è proprio quella legata alle condizioni del mercato del lavoro. Ricordo, infatti, che lo scorso mese di settembre il Dipartimento delle finanze e dell’economia ha presentato un pacchetto di prime misure, volte da un lato a favorire il collocamento di personale e, dall’altro, a correggere le distorsioni e le disfunzioni che osserviamo. Un’azione coordinata che, grazie anche alla collaborazione interdipartimentale con la Divisione della formazione professionale e la Divisione dell’azione sociale e delle famiglie, sta dando buoni e tangibili risultati. Una rondine non fa certo primavera: nei prossimi mesi, però, sarà interessante verificare quale sarà l’evoluzione del mercato del lavoro nel nostro canto- ne, in un contesto economico nazionale e internazionale difficile. I risultati pubblicati in questi giorni, con tutti i limiti insiti in queste statistiche, rappresentano un dato incoraggiante che ci stimola a continuare a impegnarci a favore di un’economia sana e di un mercato del lavoro che garantisca opportunità d’impiego sul nostro territorio. Di queste e altre tematiche potremo discutere durante la Giornata dell’economia, che si terrà a Locarno il prossimo 27 settembre, e alla quale invito tutti gli interessati a partecipare.