Bisturi più facile e ricoveri in ospedale più lunghi per gli assicurati titolari di una ‘complementare’
Berna – Le persone titolari di un’assicurazione complementare non sono solo più lucrative per gli ospedali, ma vengono anche operate più spesso e rimangono poi ricoverate più a lungo rispetto agli assicurati che dispongono soltanto di un’assicurazione di base. È quanto emerge da uno studio dell’Ufficio federale della sanità pubblica (Ufsp). Per gli ospedali risultano particolarmente redditizi gli interventi ortopedici, scrive nel documento il vicedirettore dell’Ufsp nonché coautore della ricerca, Oliver Peters. Le differenze più grandi tra le persone a beneficio di un’assicurazione di base, privata o semiprivata riguardano le malattie o i disturbi al sistema muscolo-scheletrico (artrosi, problemi alla schiena ecc.) o al tessuto connettivo. Dallo studio risulta per esempio che per ‘complessi interventi alle articolazioni del ginocchio’ gli assicurati con una ‘complementare’ (825 su 100mila) sono stati operati più del doppio rispetto a quelli con un’assicurazione di base (383 su 100mila). Anche nella durata del ricovero in ospedale vi sono grandi differenze: pazienti in camera privata o semiprivata che hanno subito operazioni al ginocchio sono rimasti 1’919 giorni in nosocomio; persone con la stessa diagnosi ma in camera comune sono restate ricoverate ‘solo’ 866 giorni. Non è invece chiaro se in molti casi – a dipendenza della copertura del paziente – un’operazione sarebbe stata realmente necessaria o la si sarebbe potuta evitare o spostare, ha rilevato Peters. ATS