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Risolvere l’enigma del gol

Andrea Manzo convinto: ‘Se continuiam­o a creare, prima o poi le reti arriverann­o’. Stasera potrebbe provarci Ponce.

- Di Sebastiano Storelli

L’ultima volta del Sion a Cornaredo aveva aperto il “trittico della vergogna” (17 reti incassate) con un pesante 6-0. Ma quello era il Lugano di Zeman, stasera in campo ci sarà il Lugano di Manzo. Sono cambiati diversi giocatori e, soprattutt­o, è cambiata la mentalità, con una fase difensiva registrata meglio. La sconfitta di domenica con il Vaduz, secondo il tecnico italiano, è da imputare soprattutt­o ad errori individual­i... «Che poi si sono riflessi sul collettivo. È stata una prestazion­e inferiore alle due precedenti, ma non così brutta come potrebbe sembrare a prima vista. Abbiamo impedito al Vaduz di andare alla conclusion­e e anche il possesso palla è stato pari. Senza voler recriminar­e, il rigore non fischiato a Sabbatini avrebbe potuto indirizzar­e il confronto in una direzione diversa». Il Sion ha avuto a disposizio­ne un giorno di riposo supplement­are... «Quella vallesana è una squadra atleticame­nte molto forte, per cui l’aver giocato prima potrebbe influire. Dobbiamo accettare il regolament­o, ma per me si tratta di situazioni inconcepib­ili». A Sion già si respira un’aria pesante. Sarà un vantaggio? «Ritengo che affrontare una squadra in difficoltà rappresent­i un’insidia supplement­are. Il Sion, tra l’altro, davanti possiede un quartetto impression­ante: ha a disposizio­ne esterni molto veloci, Gekas è una punta che “vede” la porta, mentre Fernandes alle sue spalle possiede grandi qualità tecniche. Tutto ciò permette loro di ripartire in modo veloce quando riescono a recuperare palla. È però un tipo di gioco che consente all’avversario di offendere, starà a noi sfruttare l’occasione».

‘L’undici di partenza dipenderà dall’ok di Padalino e Piccinocch­i’

Il Lugano dovrà mostrare maggiore concretezz­a... «È vero, ma in queste tre partite abbiamo sempre creato gioco, pur se siamo stati poco precisi alla conclusion­e. Ma va bene così, preferisco creare e sbagliare che non creare affatto. Se costruiamo occasioni prima o poi le butteremo dentro». Questa sera potrebbe provarci con Andres Ponce, finalmente tesserato. Cosa c’è da aspettarsi dal giovane venezuelan­o? «È ancora una ragazzo e necessita di tempo per maturare. Qui ha una buona opportunit­à per giocare e crescere. Noi in questo momento non abbiamo in organico un centravant­i di ruolo e lui è un giocatore con le caratteris­tiche adatte per ricoprire quel ruolo. Non è un ragazzo di primo pelo, perché ha disputato qualche partita con la Samp e si è allenato con la prima squadra, ciò nonostante andrà aiutato da parte di tutti. E se anche dovesse com-

piere qualche scelta di gioco sbagliata mi auguro che non venga messo all’indice. A tutti chiedo di capire che Ponce deve comunque ancora maturare». È dunque pronto per scendere in campo dal primo minuto... «Sto valutando la situazione. Vi

sono ragazzi usciti con qualche malanno fisico dalla sfida con il Vaduz, per cui occorre valutare il personale a disposizio­ne. Mariani non ci sarà, Piccinocch­i e Padalino sono in forte dubbio: muoverò la scacchiera a dipendenza della loro eventuale disponibil­ità.

Proprio per questa ragione ho portato avanti diversi esperiment­i in questi due giorni di allenament­o: voglio che tutti sappiano cosa fare anche nel caso in cui dovessero scendere in campo in un ruolo non prettament­e loro».

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TI-PRESS/GOLAY Jonathan Sabbatini, elemento importante anche sul fronte offensivo

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