La prima volta del Giappone
Il Giappone sfata la maledizione e conquista l’oro al concorso a squadre maschile, sconfiggendo la Russia e l’acerrima rivale Cina, più volte carnefice degli atleti del Sol levante in passato. Sotto i riflettori il “re” Kohei Uchimura, il quale aggiunge la tanto agognata medaglia al suo già fornitissimo palmarès, composto da cinque medaglie olimpiche e sei Mondiali consecutivi nel concorso individuale (20092015), che lo rendono uno dei migliori ginnasti al mondo. Globalmente, la sua performance è stata buona, sebbene lungi dall’essere eccezionale. La competizione è stata tuttavia in salita per i nipponici, siccome la Russia aveva iniziato col pedale dell’acceleratore premuto: impressionanti agli anelli, hanno mantenuto la testa della gara nelle prime quattro rotazioni. Un Giappone che è parso però sornione, pronto a sferrare l’attacco, che è avvenuto nella quinta rotazione rivelatasi decisiva, con prestazioni eccellenti nel corpo libero. Anche i cinesi non hanno potuto niente, nonostante abbiano brillato nell’esercizio delle parallele, penalizzati particolarmente dalla brutta prestazione al volteggio. Delusione pure per la Gran Bretagna, tenutasi sulla scia delle prime per buona parte della competizione e crollata nel finale, tradita da un errore di Louis Smith al cavallo a maniglie. Gli Stati Uniti hanno chiuso quinti, davanti ai beniamini di casa, alla loro prima partecipazione a una finale maschile per squadre. Risultato discreto per la Svizzera, terminata nona.