Flussi eccezionali, è stato di necessità
Raddoppiato nei primi sei mesi il numero dei rinvii. In Ticino impennata delle entrate illegali da metà maggio. Si tratta per lo più di eritrei.
Tutto il Municipio di Mendrisio e una rappresentante di Chiasso a Rivera per discutere con il Cantone di emergenza migranti e del Centro di Rancate. 3’560 persone respinte dal Ticino in luglio.
Berna – Dall’inizio dell’anno alla fine del mese di luglio in Svizzera si sono registrate 22’181 entrate illegali, quasi 9’000 in più delle 13’213 dello stesso periodo del 2015. Solo in luglio le entrate illegali sono state 7’582. La situazione, come noto, è particolarmente tesa al confine con l’Italia (cfr. anche a pagina 13). Nel mese in rassegna sono state respinte in tutto 4’149 persone, 3’560 delle quali dal Ticino. Da inizio anno sono 8’298 i migranti rinviati (in Ticino 4’893), lo scorso anno nello stesso periodo non erano nemmeno la metà (3’526). Le dimensioni dell’emergenza profughi (o meglio, dell’emergenza dell’accoglienza dei profughi) stanno tutte nei dati pubblicati ieri dal Corpo delle Guardie di confine (Cgcf). La maggioranza di queste persone proviene dall’Eritrea. Ma sono molti anche i cittadini provenienti da altri Paesi africani (Gambia, Nigeria e Somalia) e dall’Afghanistan. In 1’284 casi la nazionalità è sconosciuta. Si tratta di migranti i cui documenti sono andati distrutti in guerre e conflitti oppure persi durante i lunghi e rischiosi viaggi da una sponda all’altra del Mar Mediterraneo. In alcuni casi, i documenti sono invece stati buttati o nascosti alle autorità. Particolarmente alto è il numero delle persone che quest’anno hanno tentato di entrare in Svizzera dal confine a sud: con un totale di 13’467 migranti da gennaio a luglio la regione IV del Cgcf, ovvero il Ticino, è chiaramente la più toccata. Qui il numero delle entrate illegali è esploso da metà maggio: quando nel Mediterraneo le temperature sono più calde aumenta il numero dei migranti che tentano la rischiosa traversata dalla costa nordafricana verso l’Europa. Una volta arrivati in Italia si dirigono poi verso nord. I loro obiettivi sono principalmente la Germania o la Scandinavia. I dati forniti dal Cgcf non specificano per quante delle persone fermate la Confederazione rappresenti solo un Paese di transizione e non la destinazione.
Cinque su sei in treno
Per quanto riguarda la Svizzera spicca il numero di migranti bloccati sui treni, ovvero 18’774. Solo pochi tentano di entrare via strada (2’893), ancora meno in aereo (496) e solo 18 persone per via lacuale. Nelle altre zone di frontiera la situazione è risultata tranquilla da quando è stata chiusa la rotta dei Balcani dai Paesi a sud-est dell’Europa e dall’Austria. Per esempio, nei primi sette mesi dell’anno nella regione di Sciaffusa vi sono state 857 entrate illegali e
Cibo per i migranti in attesa di passare il confine da Como verso la Svizzera
in quella di Coira 1’898. Se una persona chiede asilo alla Svizzera viene assegnata ai centri di accoglienza della Confederazione. Attraverso una procedura viene poi verificato chi – secondo le Convenzioni di Ginevra – può essere
considerato un rifugiato politico, solo questi ottiene asilo. Anche le persone che attualmente fuggono dalle zone di guerra come Siria e Iraq possono chiedere asilo e restare in Svizzera. Queste vengono ammesse provvisoriamente. Tuttavia viene anche verificato se qualcuno non abbia già inoltrato una richiesta d’asilo in un altro Paese europeo. In tal caso la persona viene consegnata allo Stato in questione in virtù dell’accordo Dublino.