Durisch: il Cm conferma i nostri timori
Riduzione gpc, Farinelli: sentiremo e discuteremo, ma senza farci dettare l’agenda
«La recente presa di posizione del Consiglio della magistratura conferma i timori che come socialisti nutriamo da aprile, da quando cioè la manovra governativa, di cui questa misura fa parte, è stata presentata: la riduzione anche di una sola unità del numero dei magistrati inciderebbe negativamente sull’operatività dell’Ufficio del giudice dei provvedimenti coercitivi e dunque sul funzionamento della giustizia». Il capogruppo del Ps in Gran Consiglio Ivo Durisch condivide le osservazioni con le quali l’organo che vigila sulla salute del sistema giudiziario ticinese respinge la proposta dell’Esecutivo di ridimensionare, dal 2017 e con un risparmio annuo stimato in 256mila franchi, l’effettivo dei gpc, i giudici dei provvedimenti coercitivi. La diminuzione dell’organico – da 4 a 3 gpc – non sarebbe sostenibile per l’Ufficio giudiziario toccato dalla misura, sottolinea fra l’altro il presidente del Consiglio della magistratura (Cm), il giudice del Tribunale d’appello Werner Walser, nella lettera inviata in luglio al presidente del Legislativo e della quale abbiamo riferito ieri. La missiva è nelle mani della Gestione, la commissione parlamentare che della manovra da 185 milioni per il risanamento delle casse cantonali, messa a punto dal governo, sta vagliando le misure su cui è chiamato a esprimersi il Gran Consiglio. Tra queste figura il prospettato ‘snellimento’ dell’Ufficio del gpc. La lettera del Cm «ci è pervenuta quando come Gestione avevamo già sospeso i lavori per la pausa estiva: torneremo a riunirci fra un paio di settimane, riavviando la discussione sul pacchetto di misure e quindi anche su quella contestata dal Consiglio della magistratura», fa sapere il capogruppo del Plr Alex Farinelli, relatore sulla manovra con Fiorenzo Dadò (Ppd) e Daniele Caverzasio (Lega). Alle osservazioni del Cm «risponderemo e verosimilmente sentiremo un suo rappresentante o un rappresentante dell’Ufficio del gpc. In ogni caso non ci faremo dettare l’agenda da nessuno, neppure dal Consiglio della magistratura, e prenderemo le decisioni che riterremo opportune». Afferma Durisch: «Il Ps continuerà a battersi contro la ventilata riduzione del numero dei gpc: sono giudici che svolgono anche una funzione di garanzia, a tutela delle libertà personali».