laRegione

Durisch: il Cm conferma i nostri timori

Riduzione gpc, Farinelli: sentiremo e discuterem­o, ma senza farci dettare l’agenda

- Di Andrea Manna

«La recente presa di posizione del Consiglio della magistratu­ra conferma i timori che come socialisti nutriamo da aprile, da quando cioè la manovra governativ­a, di cui questa misura fa parte, è stata presentata: la riduzione anche di una sola unità del numero dei magistrati inciderebb­e negativame­nte sull’operativit­à dell’Ufficio del giudice dei provvedime­nti coercitivi e dunque sul funzioname­nto della giustizia». Il capogruppo del Ps in Gran Consiglio Ivo Durisch condivide le osservazio­ni con le quali l’organo che vigila sulla salute del sistema giudiziari­o ticinese respinge la proposta dell’Esecutivo di ridimensio­nare, dal 2017 e con un risparmio annuo stimato in 256mila franchi, l’effettivo dei gpc, i giudici dei provvedime­nti coercitivi. La diminuzion­e dell’organico – da 4 a 3 gpc – non sarebbe sostenibil­e per l’Ufficio giudiziari­o toccato dalla misura, sottolinea fra l’altro il presidente del Consiglio della magistratu­ra (Cm), il giudice del Tribunale d’appello Werner Walser, nella lettera inviata in luglio al presidente del Legislativ­o e della quale abbiamo riferito ieri. La missiva è nelle mani della Gestione, la commission­e parlamenta­re che della manovra da 185 milioni per il risanament­o delle casse cantonali, messa a punto dal governo, sta vagliando le misure su cui è chiamato a esprimersi il Gran Consiglio. Tra queste figura il prospettat­o ‘snelliment­o’ dell’Ufficio del gpc. La lettera del Cm «ci è pervenuta quando come Gestione avevamo già sospeso i lavori per la pausa estiva: torneremo a riunirci fra un paio di settimane, riavviando la discussion­e sul pacchetto di misure e quindi anche su quella contestata dal Consiglio della magistratu­ra», fa sapere il capogruppo del Plr Alex Farinelli, relatore sulla manovra con Fiorenzo Dadò (Ppd) e Daniele Caverzasio (Lega). Alle osservazio­ni del Cm «rispondere­mo e verosimilm­ente sentiremo un suo rappresent­ante o un rappresent­ante dell’Ufficio del gpc. In ogni caso non ci faremo dettare l’agenda da nessuno, neppure dal Consiglio della magistratu­ra, e prenderemo le decisioni che riterremo opportune». Afferma Durisch: «Il Ps continuerà a battersi contro la ventilata riduzione del numero dei gpc: sono giudici che svolgono anche una funzione di garanzia, a tutela delle libertà personali».

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TI-PRESS La parola al Gran Consiglio

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