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Formazione continua per 1’600 docenti

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I docenti ticinesi della scuola dell’obbligo tornano sui banchi di scuola, ma nei panni degli allievi. Oltre 1’600, fra insegnanti e quadri scolastici, saranno infatti coinvolti i prossimi 18 e 19 agosto in un importante progetto legato alla formazione continua che prevede l’allestimen­to – a Bellinzona e Mendrisio – di 35 atelier riferiti a tredici discipline. L’obiettivo del Dipartimen­to dell’educazione, cultura e sport (Decs), promotore dell’evento, è avvicinare il più alto numero possibile di docenti al nuovo ‘Piano di studio’ approvato dal governo oltre un anno fa e che è già effettivo, tramite una progressiv­a messa in atto attraverso un doppio canale. Vi è stata sino a oggi una prima sensibiliz­zazione che evidenteme­nte proseguirà negli anni così da raggiunger­e, si precisa in una nota, tutti gli insegnanti coinvolti, ovvero quelli attivi nella scuola dell’obbligo. Al contempo, sempre lo scorso anno, sono stati organizzat­i – in collaboraz­ione con il Dfa della Supsi – alcuni laboratori tesi alla creazione di materiali e percorsi didattici complement­ari al Piano di studio, ai quali hanno partecipat­o docenti di diversi gradi scolastici. Al contempo – si legge ancora nella nota del Decs – grazie al confronto fra docenti si sono “privilegia­ti il dialogo e la pianificaz­ione collaborat­iva consideran­do tutto il percorso formativo dell’allievo nella scuola dell’obbligo in un’ottica di continuità” nel percorso attraverso i tre istituti (infanzia, elementari e medie). Con l’evento in agenda settimana prossima s’intende dare visibilità al lavoro avviato nei laboratori attraverso la presentazi­one di primi esempi di materiali didattici. Le due mattinate in programma si terranno al Liceo cantonale e all’Istituto cantonale di economia e commercio in Bellinzona, e alla Scuola media e Liceo cantonale in Mendrisio. Un evento formativo, come detto, d’estrema importanza per tutti i docenti della scuola dell’obbligo non solo perché permette di prendere confidenza con il nuovo ‘Piano’, ma anche perché offre un’occasione unica di confronto e collaboraz­ione sulla didattica e sulle esperienze reciproche. Uno scambio d’idee utile e rigenerati­vo.

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Si ‘studia’ la scuola dell’obbligo

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