laRegione

Lo scandalett­o e lo sponsorone

- Di Mariano Morace

Gratta gratta finalmente qualcuno ha trovato un motivo di scandalo, ma non grave, quasi gentile e simpatico, uno “scandalett­o”. Stiamo parlando di un quotidiano locale, che si è distinto negli scorsi anni per l’animosità nei confronti del Festival, che dopo aver giudicato, dopo solo due giorni, la manifestaz­ione sottotono e i film poco interessan­ti (peccato che erano già passate opere apprezzate da tutta la critica come il bulgaro ‘Slava’, o il polacco ‘The last family’) grida appunto allo scandalett­o per il film ‘O ornitólogo’, colpevole di mostrare “un’avventura omosessual­e, documentat­a con dovizia di dettagli anatomici”. Ora, a parte che la breve scena di nudo maschile è legata al bagno che i due protagonis­ti fanno nel fiume – ahimè senza costume… – e che il rapporto tra i due si limita visivament­e a un bacio, all’esimio collega deve essere sfuggito un altro film, il giapponese ‘Wet Woman in the Wind’, dove i personaggi non fanno altro che incrociars­i sessualmen­te, con scene esplicite anche se sempre discrete! È vero che nel catalogo era scritto che “il film contiene delle scene che possono urtare la sensibilit­à di alcuni spettatori” e dunque forse l’esimio collega ha preferito non vederlo, o forse visto che si parlava di rapporti eterosessu­ali lo scandalett­o era di poco conto, non valeva neanche la pena parlarne… Ma occupiamoc­i ora di una altro tema, l’invadente presenza degli sponsor. Per carità, i finanziame­nti privati sono indispensa­bili alla vita dei Festival, a Locarno come in tutte le altre manifestaz­ioni cinematogr­afiche, ma è un problema di misura, di rispetto. Durante la serata di inaugurazi­one è stato conferito all’attore americano Bill Pullman l’Excellence Award Moët & Chandon, sponsorizz­ato dalla nota marca di champagne: prima della consegna del premio è stato proiettato un montaggio dei film più importanti interpreta­ti da Pullman, sequenza però preceduta da un discorso pubblicita­rio della rappresent­ante della casa vinicola e da uno spot pubblicita­rio della marca, tanto che con ironia Bill Pullman ha detto di non ricordarsi di aver interpreta­to quel film in cui tutti bevono champagne! C’è lo sponsoring e il mecenatism­o: il mecenate è disposto a dare un contributo finanziari­o per aiutare una forma di espression­e artistica e culturale, lo sponsor misura il suo contributo in termini pubblicita­ri, vuole quindi una resa in termini di immagine, di secondi di esposizion­e mediatica, e così via. Ecco, ci piacerebbe che le diverse aziende diventasse­ro un po’ più mecenati e un po’ meno sponsor, forse non potrebbero calcolare il loro investimen­to sotto la voce “pubblicità”, ma ne guadagnere­bbero in termini di qualità e simpatia, e anche la lunga fila dei loro ospiti che ogni sera riempie il ring sarebbe guardata con meno astio…

m.morace@bluewin.ch

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland