Trascinato da Alioski (doppietta) il Lugano supera 3-1 il Sion e inguaia ulteriormente Tholot
Alioski e Sabbatini firmano un convincente successo bianconero. Vallesani apatici, Tholot a rischio esonero.
Al terzo tentativo il Lugano ha rotto il ghiaccio anche a Cornaredo. La prima vittoria casalinga l’ha firmata contro un Sion apparso la pallida ombra della squadra che tutti avevano ipotizzato potesse essere. Non si stupirebbe nessuno se dopo la terza sconfitta, in quattro partite, il vulcanico presidente Christian Constantin decidesse di prendere drastici provvedimenti (c’è chi vede Murat Yakin tra i papabili alla successione di Tholot). Ma la pochezza dei vallesani nulla toglie ai meriti di un Lugano che, per quanto ancora ampiamente perfettibile, ha mostrato una volta di più buone trame di gioco. E ciò, nonostante una squadra forzatamente rimaneggiata a causa di alcune assenze pesanti (Padalino e Piccinocchi su tutte). In pratica, i bianconeri hanno sofferto soltanto nel primo quarto d’ora della ripresa, quando la pressione degli ospiti ha portato al gol del momentaneo 2-1 di Ziegler (altra rete incassata su palla ferma). Per il resto la sfida è stata comandata da capo a piedi dai bianconeri, i quali hanno provato a mettersi in difficoltà da soli con alcune leggerezze difensive (un paio di svarioni pesanti di Golemic) non sfruttate da Gekas e compagni.
ponce da rivedere
Nonostante un centrocampo inedito (Sabbatini in mezzo, con al fianco Crnigoj e Vecsei), i bianconeri hanno trovato il modo di mettere sotto pressione i vallesani. Sabbatini e Alioski sono stati i protagonisti assoluti della sfida: il primo ha firmato personalmente il 2-0 e ha offerto l’assist del 3-1 al macedone, il quale nel primo tempo si era incaricato di trasformare un calcio di rigore per fallo ai danni di Vecsei.
Un Lugano perfettibile, si diceva. Sì, perché la squadra di Manzo ha dato l’impressione di possedere sensibili margini di progresso. Davanti, ad esempio, la manovra deve essere registrata: né l’esordiente Ponce, né un Mizrachi impalpabile sono riusciti a risolvere l’atavico problema del gol. Il venezuelano era alla sua prima partita e può essere giustificato, mentre l’israeliano, dopo un mese di full immersion nella nuova realtà, appare ancora spaesato. L’inserimento di Ceesay nel finale di partita ha contribuito a vivacizzare la manovra ed è da un suo recupero
che Sabbatini ha potuto dare il via all’azione del definitivo 3-1. In retrovia, invece, andranno evitate le leggerezze che hanno consentito al Sion di andare alla conclusione in un paio di circostanze (Salvi si è dimostrato pronto in ogni occasione), perché un Sion in chiara crisi di fiducia può perdonare, ma tra dieci giorni al St. Jakob’s Park disattenzioni del genere sarebbero pagate a caro prezzo. Un Lugano che cresce e che ha reagito immediatamente all’inopinata sconfitta casalinga di domenica contro il Vaduz. Avanti così.