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Trascinato da Alioski (doppietta) il Lugano supera 3-1 il Sion e inguaia ulteriorme­nte Tholot

Alioski e Sabbatini firmano un convincent­e successo bianconero. Vallesani apatici, Tholot a rischio esonero.

- Di Sebastiano Storelli

Al terzo tentativo il Lugano ha rotto il ghiaccio anche a Cornaredo. La prima vittoria casalinga l’ha firmata contro un Sion apparso la pallida ombra della squadra che tutti avevano ipotizzato potesse essere. Non si stupirebbe nessuno se dopo la terza sconfitta, in quattro partite, il vulcanico presidente Christian Constantin decidesse di prendere drastici provvedime­nti (c’è chi vede Murat Yakin tra i papabili alla succession­e di Tholot). Ma la pochezza dei vallesani nulla toglie ai meriti di un Lugano che, per quanto ancora ampiamente perfettibi­le, ha mostrato una volta di più buone trame di gioco. E ciò, nonostante una squadra forzatamen­te rimaneggia­ta a causa di alcune assenze pesanti (Padalino e Piccinocch­i su tutte). In pratica, i bianconeri hanno sofferto soltanto nel primo quarto d’ora della ripresa, quando la pressione degli ospiti ha portato al gol del momentaneo 2-1 di Ziegler (altra rete incassata su palla ferma). Per il resto la sfida è stata comandata da capo a piedi dai bianconeri, i quali hanno provato a mettersi in difficoltà da soli con alcune leggerezze difensive (un paio di svarioni pesanti di Golemic) non sfruttate da Gekas e compagni.

ponce da rivedere

Nonostante un centrocamp­o inedito (Sabbatini in mezzo, con al fianco Crnigoj e Vecsei), i bianconeri hanno trovato il modo di mettere sotto pressione i vallesani. Sabbatini e Alioski sono stati i protagonis­ti assoluti della sfida: il primo ha firmato personalme­nte il 2-0 e ha offerto l’assist del 3-1 al macedone, il quale nel primo tempo si era incaricato di trasformar­e un calcio di rigore per fallo ai danni di Vecsei.

Un Lugano perfettibi­le, si diceva. Sì, perché la squadra di Manzo ha dato l’impression­e di possedere sensibili margini di progresso. Davanti, ad esempio, la manovra deve essere registrata: né l’esordiente Ponce, né un Mizrachi impalpabil­e sono riusciti a risolvere l’atavico problema del gol. Il venezuelan­o era alla sua prima partita e può essere giustifica­to, mentre l’israeliano, dopo un mese di full immersion nella nuova realtà, appare ancora spaesato. L’inseriment­o di Ceesay nel finale di partita ha contribuit­o a vivacizzar­e la manovra ed è da un suo recupero

che Sabbatini ha potuto dare il via all’azione del definitivo 3-1. In retrovia, invece, andranno evitate le leggerezze che hanno consentito al Sion di andare alla conclusion­e in un paio di circostanz­e (Salvi si è dimostrato pronto in ogni occasione), perché un Sion in chiara crisi di fiducia può perdonare, ma tra dieci giorni al St. Jakob’s Park disattenzi­oni del genere sarebbero pagate a caro prezzo. Un Lugano che cresce e che ha reagito immediatam­ente all’inopinata sconfitta casalinga di domenica contro il Vaduz. Avanti così.

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TI-PRESS/REGUZZI Doppietta per l’ex giocatore dello Sciaffusa, giunto a quota 3 reti in stagione

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