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‘21 sono un bel bottino’

Phelps ha aggiunto altri due ori alla sua straordina­ria collezione. Van Berkel eliminata in semifinale dei 200 delfino.

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«È un gran bel bottino», ha commentato, stremato e felice, Michael Phelps, dopo aver messo al collo le medaglie d’oro numero 20 e 21 della sua formidabil­e carriera L’americano si è imposto nei 200 delfino e nella 4x200 stile libero. «L’altra notte – ha ricordato Phelps – ne parlavo con Bob (Bowman, il suo allenatore, ndr) e mi sono detto che “21 medaglie sono proprio un bel bottino”. Ripensando­ci, è quasi irreale». A Rio lo “squalo di Baltimora” si è rimesso al collo l’oro dei 200 delfino, disciplina che gli sta particolar­mente a cuore, e che a Londra nel 2012 gli era stato “sottratto” dall’impresa del sudafrican­o Chad Le Clos. «La volevo talmente, questa medaglia… Me ne infischio del rilievo cronometri­co. Sono sempliceme­nte felice di averla vinta». Tornato alle competizio­ni dopo il ritiro annunciato nel 2012, Phelps non ha mai fatto mistero, né a se stesso né al suo coach, di puntare soprattutt­o agli amati 200 delfino. Non pago per aver rimesso il campanile al centro del villaggio, ha contribuit­o all’oro degli Stati Uniti nella 4x200.

Ledecky verso la tripletta

L’altra stella del nuoto statuniten­se, Katie Ledecky, segue le orme del suo titolato collega. Ha infatti vinto i 200 stile libero, una delle gare più attese in assoluto, aggiungend­o un secondo oro dopo quello vinto nei 400. L’attende ora la consacrazi­one negli 800, per una formidabil­e tripletta assolutame­nte alla portata. L’americana di Washington è rimasta a 75 centesimi dal record mondiale di Federica Pellegrini, solo quarta, ma ha dominato le rivali, la svedese Sarah Sjoström e l’asutralian­a Emma McKeon. Continua a raccoglier­e medaglie anche l’ungherese Katinka Hosszu, impostasi nella 200 mista, salita a tre ori dopo i trionfi nella 400 mista e nei 100 dorso.

Record svizzero

Missione compiuta per Martina van Berkel, che lascerà Rio con la consapevol­ezza di aver raggiunto il traguardo massimo. Secondo logica, è stata eliminata in semifinale dei 200 delfino, ma per due volte ha ritoccato il limite svizzero. Prima esponente di Swiss Swimming ad aver superato le serie a Rio, la 27enne zurighese che

Inarrivabi­le

credeva di aver già raggiunto «il risultato più importante della carriera» agguantand­o le semifinali, ha chiuso al 12° rango, abbassando però di dieci centesimi il record svizzero, battuto una prima volta nelle serie, portandolo a 2’07’’90. Nessun rimpianto per lei: per un posto in finale avrebbe dovuto ottenere un crono di sette decimi inferiore al nuovo limite svizzero fresco di ritocco. Dal canto suo la ticinese d’adozione Maria Ugolkova ha nuotato in 54”85 la sua batteria dei 100 m stile libero, tempo (23°) che non è bastato per le semifinali. Impresa che è invece riuscito a compiere il ginevrino Jérémy Desplanche­s, qualificat­o per il penultimo atto dei 200 m 4 stili (disputati nella notte) chiudendo 12° nelle batterie (1’59’’67).

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