‘Collegamento’ e rifiuti, no ai ricorsi
Il Municipio non contesta il governo né sul sacco né sul ‘collegamento’
Tassa sul sacco, il Municipio (assenti Jelmini e Quadri) non contesta il governo ma si divide sull’applicazione della legge sui trasporti pubblici. Bertini e Badaracco volevano opporsi.
Tanto rumore per nulla: sui rifiuti la Città proporrà un nuovo messaggio aggiornato dopo che il CdS ha accolto il ricorso del Ps e dei Verdi
«Già a una prima lettura della sentenza del governo, personalmente, mi era apparso alquanto improbabile un ricorso. Lo spazio di manovra era molto esiguo. Però, per sicurezza, abbiamo sottoposto la decisione al nostro servizio giuridico che nei giorni scorsi ci ha confermato che il margine di manovra era tendenzialmente nullo. Per cui abbiamo deciso di non inoltrare ricorso». Così il sindaco di Lugano Marco Borradori spiega quanto deciso all’unanimità ieri nella seduta del Municipio (assenti Angelo Jelmini e Lorenzo Quadri) sull’annosa questione rifiuti. E la minaccia di referendum del movimento che lei rappresenta? «Vediamo, per ora abbiamo chiesto ai servizi di aggiornare il messaggio della passata legislatura alla luce della sentenza – risponde il sindaco –. Anche perché una copertura è ritenuta sufficiente, seppur in via transitoria, se raggiunge il 70%, mentre noi nel vecchio messaggio avevamo inserito il 100%. Altri passaggi della sentenza potrebbero essere corretti. Non ricorreremo per evitare altre perdite di tempo. Avremmo potuto attendere la tassa cantonale ma non conosciamo la tempistica e poi potrebbe essere contestata (referendum) e i tempi si allungherebbero mentre noi ci troviamo senza regole. Credo sia giusto che Lugano agisca autonomamente. Dobbiamo poter inserire nei preventivi gli introiti della tassa. Quando avremo il messaggio ‘ emendato’ vedremo il Municipio cosa farà: ad alcuni potrebbe andare bene così, altri magari chiederanno una riduzione del moltiplicatore d’imposta di un paio di punti (come Bignasca)». Uscisse dal Municipio un messaggio ‘fotocopia’ di quello della passata legislatura un referendum leghista appare scontato. L’esecutivo di Lugano (a maggioranza) ha pure rinunciato a ricorrere al Tribunale federale contro le modifiche della Legge sui trasporti pubblici e il regolamento sulla tassa di collegamento in vigore dal 1° agosto. A spingere il Municipio alla rinuncia è stato anche il risultato del voto dello scorso 5 giugno, quando la modifica della legge aveva raccolto il 53,3% di favorevoli. Borradori: «Le ragioni per presentare un ricorso però non mancano alla luce dei fatti nuovi emersi dopo la votazione. Sappiamo che alla Città la misura, nella migliore delle ipotesi, inciderà per poco meno di 600mila franchi e quasi un milione nella peggiore». Perciò ci si riserva la possibilità di impugnare le singole decisioni di tassazione invocando la non conformità con il diritto federale. I due municipali liberali avrebbero invece voluto ricorrere. Perché? «Il modo con cui si applica il regolamento oltrepassa lo spirito della legge – risponde Michele Bertini –. Non solo. Da un lato crea un aggravio per le casse cittadine e per i dipendenti di Lugano, dall’altro peggiora le condizioni quadro per l’economia, perdipiù in questo periodo congiunturale difficile».