laRegione

Pedofilia, lettera aperta al vescovo

-

Di fronte a nuovi casi, verificati e confermati, di episodi pedofili con protagonis­ti sacerdoti, il vescovo di Lugano dovrebbe “inviare alla Congregazi­one preposta a Roma, la richiesta di ridurli allo stato laicale rimettendo­li al braccio secolare affinché siano condannati secondo le leggi vigenti”. È quanto chiede, in una ‘lettera aperta’ la deputata democentri­sta Lara Filippini che invita il vescovo della Diocesi di Lugano, Valerio Lazzeri, a “dare chiare tracce, come indicato sia da Papa Benedetto XVI sia da Papa Francesco, sul tema delle pedofilia”. Filippini, che riconosce a mons. Lazzeri “umanità e compassion­e, ma anche fermezza di fronte a numerose scottanti tematiche”, invita il rappresent­ante della comunità cattolica ticinese a prendere, nei casi in questione, “pubblica posizione” anche perché – prosegue la deputata Udc – “le mele marce sono quelle che bisogna eliminare senza se e senza ma dal cesto, perché altrimenti anche coloro [sacerdoti, ndr] che compiono il loro dovere saranno ingiustame­nte messi nello stesso calderone”. Nella missiva si ricorda un precedente, poco edificante, che vide il vescovo del tempo (non l’attuale) predicare dal pulpito: ‘Mi domando se non si sarebbe dovuto informare e chiedere l’intervento del vescovo prima di rivolgersi ad altri’, ovvero ai tutori della giustizia. Non è così, ricorda la deputata democentri­sta, che si conquista la fiducia dei fedeli. Da qui l’invito, anche se “temo che quanto andrò chiedendoL­e, purtroppo, non avrà un seguito” precisa nelle prime righe Filippini. Eppure la Chiesa, conclude, in questo campo dovrebbe agire in maniera “chiara e diretta”.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland