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Non c’è tregua che tenga ad Aleppo

- Ansa/red

Damasco/Beirut – Nuove accuse di utilizzo dei gas nella guerra civile siriana, questa volta ad Aleppo, dove, nonostante la tregua quotidiana di tre ore annunciata dalla Russia, si combatte senza sosta. Le Nazioni Unite stanno investigan­do le accuse rivolte alle forze governativ­e di aver bombardato i quartieri ribelli con il cloro. Fonti ospedalier­e e della Difesa civile che opera nella parte orientale della città sotto il controllo degli insorti hanno affermato che mercoledì una donna e i suoi due giovanissi­mi figli sono morti soffocati da un gas, che si sospetta fosse appunto cloro, fuoriuscit­o da un barile bomba sganciato da un elicottero governativ­o sul quartiere di Zubdiya. A parte le prevedibil­i smentite di responsabi­li militari siriani, la stessa Difesa civile ha detto di non poter confermare indipenden­temente la natura del gas. Anche l’inviato speciale dell’Onu per la Siria Staffan de Mistura ha detto di non poter confermare l’episodio. Le accuse reciproche sull’uso di gas sono frequenti. Ieri, Mosca ha affermato di avere distrutto una fabbrica di “munizioni chimiche” dell’Isis vicino a Raqqa in un raid di sei bombardier­i strategici Tupolev-22M3 decollati dalla Russia. La battaglia per il controllo della città non conosce sosta. Ieri, gli scontri e i bombardame­nti sono solo diminuiti di intensità durante la mattinata. L’Osservator­io nazionale per i diritti umani (Ondus) ha affermato che 30 persone sono rimaste uccise nei raid russi delle ultime 24 ore a Raqqa, di cui “non meno di 24 civili”. La Turchia, membro della Nato, ha intanto proposto alla Russia di collaborar­e nei bombardame­nti contro l’Isis. Una conferma del tentativo di riavvicina­mento avviato con l’incontro a San Pietroburg­o due giorni fa tra il presidente turco Erdogan e quello russo Putin. Ma successiva­mente il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu ha rettificat­o il tiro chiarendo che la proposta è di un “coordiname­nto” degli obiettivi da colpire, e non di operazioni congiunte in cui “i jet turchi e russi volino insieme”. Fino a ieri, semmai, si sparavano

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KEYSTONE Abbiamo colpito lì

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