Leggia può triplicare
Progettati 50 appartamenti nel piccolo comune, i cui abitanti salirebbero da 130 a 350
Prossimamente sarà presentato in Comune lo sviluppo insediativo ideato da un imprenditore che ha già realizzato 12 appartamenti. Il sindaco: ‘Progetto innovativo’.
Dagli attuali 130 a 350 abitanti, in un colpo solo: un boom demografico senza precedenti che Leggia potrebbe conoscere presto. Come appreso dalla ‘Regione’, nelle prossime settimane sarà infatti presentato nel Comune mesolcinese un progetto per delle nuove case a gradoni, con una cinquantina di appartamenti. L’iniziativa è seguita da vicino dal sindaco Massimo Savaris che proprio in questo periodo si è recato in Italia per intrattenere dei contatti diretti con investitori e promotori del nuovo complesso edilizio. Savaris, interpellato dal nostro quotidiano, non nasconde la sua esultanza: «In Municipio siamo tutti contenti». Sull’identità del gruppo investitore, per il momento, preferisce mantenere il riserbo. Il sindaco aggiunge soltanto che si tratta di un gruppo almeno in parte italiano il quale soddisfa le attese del Comune e già conosce le peculiarità della valle avendo di recente già investito creando dodici nuovi appartamenti sempre in quel di Leggia; inoltre l’interesse degli investitori sta maturando in tempi brevi. Il costo del nuovo complesso previsto supera i 20 milioni di franchi.
Viva contentezza del sindaco, si diceva, che non è data solo dalla dimensione del progetto, ma anche dal suo carattere innovativo dal profilo ambientale, testimoniato dall’orientamento che si sarebbe fin qui profilato in materia energetica, verso fonti rinnovabili. Non si ipotizzerebbe unicamente la preferenza per i
classici pannelli fotovoltaici, bensì si fa riferimento a nuovi sistemi di riscaldamento che sfruttano le proprietà energetiche dei nòccioli di oliva. Tecnologie nuove, sconosciute o quasi alle nostre latitudini, apprezzate per la qualità del combustibile naturale (che oltre all’elevato potere calorico lascia meno scorie
rispetto agli altri materiali impiegati solitamente per l’uso domestico), ma anche per la grande disponibilità della materia prima in relazione alla massiccia coltivazione dell’olivo, non solo per la produzione di olio, nei Paesi mediterranei. Italia e Spagna dispongono infatti di consistenti riserve.