Di nuovo in una Bulgaria senza giustizia
Ieri al Festival nel Concorso internazionale è passato un solo film: ‘Godless’ (Empio), una coproduzione tra Bulgaria, Danimarca e Francia realizzata dalla regista bulgara Ralitza Petrova, su una propria sceneggiatura. Si tratta di un’opera prima interessante ma non convincente per la fragilità dell’assunto e del linguaggio, privo di una vera originalità. Una secondo film bulgaro in Concorso che tematizza la corruzione di una società in cui l’essere umano sembra perdere ogni valore. Sullo schermo scopriamo Gana (una brava Irena Ivanova). È una donna dalla vita distrutta, suo padre l’ha venduta a 10 anni, si è ricostruita una vita a fianco della madre, disoccupata, e di un uomo che non prova più nessun desiderio verso di lei. Per mantenersi si occupa di anziani, ruba morfina per stordirsi, ruba le carte d’identità degli anziani; il compagno le rivende poi alla mafia locale, che le usa per creare dei prestanome in manovre finanziarie. Succede che il compagno arriva ad uccidere un anziano che voleva denunciarli, il capo della polizia copre il delitto perché fa parte del gruppo dei mafiosi. Gana conosce un vecchio che dirige un coro, ruba la sua carta d’identità ma gli resta legata, vuole cantare nel coro, ma il vecchio muore e lei decide di dare una svolta alla sua vita autodenunciandosi. Si ritroverà condannata a morte dalla polizia corrotta. Ma il capo della polizia, l’empio, verrà punito da Dio con la morte del figlio. Bella la fotografia di Krum Rodriguez e Chayse Irvin che ben rende la cupezza del dramma. Efficaci le musiche.
UGO BRUSAPORCO