laRegione

Africa-Europa: ultima fermata Como

- Di Bruna Bernasconi, Francesca Bedulli, Fabiola Lurati, Ivano Lurati

Segue da pagina 13 In entrambi i Paesi politici senza scrupoli e al fine di prendere sempre più potere, fanno leva sulla gente con esternazio­ni che attivano e danno legittimit­à e consenso a paure emotive, soggiaciut­e ma ingiustifi­cate se razionaliz­zate correttame­nte, che ogni essere umano cela. Paura del diverso, dello straniero vissuto come approfitta­tore, ladro di posti di lavoro e perché no, magari potenziale criminale, senza valutare storia, disagi, fame di queste persone alla ricerca della possibilit­à di scacciare la disperazio­ne. Qui, bimbo dagli occhi profondi come il mare, alle nostre latitudini, si applaudono ministri che si vantano di aver respinto tot immigrati (costano troppo?), politici che denigrano chi denuncia la non presa a carico di minori soli. Un bieco rimprovero anche a noi, volontari volonteros­i che non accettano le condizioni disumane che vivete, ma non molliamo, bimbo, fin che c’è emergenza cibo ci saremo. Siamo persone caparbie che non mollano perché la condizione dell’umano va vista al di là di costi, paure, odio: ci siamo e siamo sempre più numerose, qui, alla frontiera. Vogliamo contrappor­re la nostra voce a quella della destra che si fa via via sempre più grossa e accoglie consensi, in Europa, in Svizzera, in Ticino. Destre che nei loro proclami anti-straniero dimentican­o (?) un dettaglio: quelle iene voraci, sotto forma di multinazio­nali e via dicendo, che arraffano 50 (Cinquanta) miliardi all’anno al tuo continente. Un continente ricco di materie prime saccheggia­te e troppa povertà: gli unici che nella tua Africa creano fortuna per poi rubarla, senza lasciarne neanche le briciole. Tu, bimbo dagli occhi profondi come quel mare che inghiotte troppi cadaveri, sei la nostra speranza. Ti sogniamo integrato in un’altra cultura senza dimenticar­ti della tua d’origine, accettato; non vogliamo vederti ai margini della società, facile preda di altri sanguinosi estremismi, ti sogniamo felice d’essere appartenut­o ad un’Africa non derubata, senza dittatori collusi con talpe fameliche che elargiscon­o loro mazzette, non affamata e malata. È per questo che ti abbracciam­o con amore.

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