Camper in sosta, area da svecchiare
L’area di sosta pubblica più longeva e grande del Ticino va ridefinita in (quasi) tutti i dettagli
La discussa superficie in zona Lido è la più grande e la più longeva fra quelle pubbliche in Ticino. Dagli esperti la ricetta per una nuova versione anti-abusi e con tutti i crismi.
L’associazione svizzeroitaliana di categoria auspica nuove soluzioni e propone una ‘ricetta’ per approntare una superficie con tutti i crismi
«La prima cosa che tutti i camperisti auspicano è una soluzione ordinata, strutturata, che non si presti agli abusi e che serva ad una categoria di turisti che è in giro per 12 mesi all’anno». Parole di Roberto Battaglioni, presidente dell’Associazione camperisti della Svizzera italiana e portavoce di quella categoria di “addetti ai lavori” che ha ascoltato con attenzione le considerazioni del vicepresidente dell’Associazione campeggi ticinesi (e manager del Camping Delta di Locarno), Mila Merker, riguardo alla non idoneità dell’attuale area di sosta per camper in zona Lido (vedi ‘laRegione’ del 27 settembre). Battaglioni è il primo esponente di una “lobby” capace di farsi ascoltare anche a livello istituzionale. Lo dimostrano le collaborazioni instaurate con città come Bellinzona e Lugano, la consulenza prestata per l’area di sosta privata del Tamaro e i frequenti contatti con “consorelle” estere. Locarno, come ammette Battaglioni, rappresenta un caso un po’ speciale: «Innanzitutto è l’area di sosta comunale più grande, più vecchia e quindi più conosciuta del Ticino. Ci stanno fino a una cinquantina di camper. L’indotto per le casse comunali, di conseguenza, è considerevole». Nel 2015, secondo i dati forniti l’anno scorso dalla Polcomunale, di oltre 28mila franchi. «È chiaro – puntualizza – che vi sono diversi aspetti che possono e devono essere migliorati. Il primo è quello dell’ordine: i camper parcheggiano sia dentro, sia fuori dall’area. Poi non esiste un regolamento chiaro e vincolante su cosa si può fare e cosa no (Bellinzona, ad esempio, ha trasformato in ordinanza municipale un regolamento d’utilizzo preparato da noi). Inoltre, mancano le strutture sanitarie minime. Sono tutti elementi che la Città, con cui abbiamo avuto diversi contatti, è la prima a riconoscere».
L’Abc per non sbagliarsi
Ecco quindi gli ingredienti di cui Palazzo Marcacci dovrà tenere conto quando imbastirà la sua ricetta di nuova area di sosta per camper: «La superficie non dovrà essere necessariamente recintata o con una barriera all’entrata, ma i parcheggi al suo interno dovranno essere definiti, disegnati sul terreno. Solitamente parliamo di 8 metri di lunghezza per 5 di larghezza. Il numero viene stabilito in base alla superficie dell’area. Poi andrà realizzato un posto per lo scarico e il carico dell’acqua, che è ovviamente fondamentale dal profilo dell’igiene. E dovrà essere adottato un regolamento che metta tutti i puntini sulle “i”, vietando di tirar fuori i tendalini e il tavolino, nonché di campeggiare nel senso che intendiamo all’interno di un campeggio. Il regolamento dovrà anche stabilire cosa far pagare per quanto tempo, e come. In più, potrà mettere le basi per un sistema efficiente di raccolta differenziata dei rifiuti». Insomma, tutta una serie di misure in grado di consentire il tanto atteso salto di qualità ad una superficie fortemente frequentata, ma che si porta dietro tare ormai calcificate dagli anni. «Quando poi mi si parla di un’area “stop & go” collegata all’unico campeggio di Locarno, è una soluzione che va adeguatamente sviluppata e che comunque non risolve una questione importantissima: i camperisti sono in circolazione per 365 giorni all’anno, 24 ore su 24, mentre il campeggio in questione, legittimamente, per 5 mesi è chiuso – rileva ancora Battaglioni –. Il che preclude ad esempio la possibilità per un camperista di venire a Locarno per godersi la pista in Piazza Grande, e più in generale va contro la continua e costante mobilità della nostra categoria».