Un ‘poli’ a Lugano? ‘La politica ne parli’
È ipotizzabile studiare lettere a Lugano, un giorno? E trasformare l’Usi in un politecnico federale? Sono idee già sul tavolo del Consiglio dell’Usi, che il nuovo rettore Boas Erez si è trovato sulla scrivania. «Io prendo queste proposte come delle domande – ha spiegato intervenendo davanti alla stampa –. Quella della facoltà di lettere è naturale porsela». Perché permetterebbe di bilanciare l’anima tecnologicascientifica che è andata via via costituendosi a Lugano, profilando l’Usi anche nel campo della cultura, della filosofia, dell’etica e della letteratura, “oggi temi sempre più richiesti anche dal mondo economico, industriale e tecnologico”, recita il messaggio del governo sulla pianificazione universitaria cantonale. E quella del ‘poli’? «È una questione che deve porsi la politica, a sapere se il Ticino è pronto a fare questo passo – ha risposto Manuele Bertoli, direttore del Dipartimento educazione –. La discussione su questo messaggio è senz’altro un’occasione importante per avviare questo dibattito». «Concordo sulla necessità di chiedersi se il Ticino è pronto – ha ripreso il rettore –. Se prendiamo come esempio la realtà più simile alla nostra, quella di Losanna, allora direi che è la Supsi che deve domandarsi se non diventare una scuola universitaria federale». Nel capoluogo vodese, infatti, l’università è rimasta quella che era, creando così un polo accademico molto forte. «Non è perché c’è un impatto positivo dell’Università sul territorio che la scuola può diventare federale. Sempre a Losanna, il politecnico ha fertilizzato un fermento che c’era, mentre il tessuto economico di quel tempo era quello che era. Nel nostro caso, sarebbe il contrario». Se queste sono solo visioni, per il presente e l’immediato futuro sono le collaborazioni con i politecnici esistenti a fare la differenza. «Legami che si rafforzano, e che sono benvenuti», ha osservato Bertoli. La Facoltà di scienze biomediche è un esempio. L’anno prossimo i primi studenti iscritti inizieranno il Bachelor al politecnico di Zurigo (oltre che nelle università della stessa città e di Basilea). Raggiungeranno il Ticino nel 2020, per seguire il master. «Stiamo lavorando alla costituzione della Facoltà seguendo le tappe che ci siamo fissati. Ora le cose procedono piuttosto rapidamente – ha aggiunto Erez –. Entro dicembre il Consiglio dell’Usi procederà con la nomina dei primi sette/otto professori». Mentre il decano, Mario Bianchetti, è già all’opera. «Sebbene per ora il contributo cantonale è contenuto (6,75 milioni in quattro anni), per noi si tratta di un contributo essenziale per partire con il nuovo curriculum».