laRegione

L’insipido spezzatino del nostro basket

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Ormai sarà una stagione di basket spezzatino, visto che le squadre di A, sia maschili sia femminili, sono dispari. Non fosse già abbastanza che ogni turno ne sta fuori una, anche le occupazion­i delle palestre sono complesse, per cui c’è chi giocherà di venerdì, chi la domenica, chi il sabato. Sia ben chiaro che sto dalla parte dello spezzatino e non della sua imitazione, il calendario. Perché lo spezzatino è un signor piatto. Occorre, perché le analogie col basket elvetico non si riducono allo spezzettam­ento, che la carne sia di buona qualità, debitament­e frollata per qualche settimana. Esattament­e come di qualità devono essere le giocatrici, meglio ancora se un po’… stagionate e nutrite tecnicamen­te al meglio. Poi, nel caso dello spezzatino, entra in scena il cuoco e le variabili sono le millanta ricette che si possono scegliere, esattament­e come il coach costruisce la sua squadra e il gioco che vuole darle. Cambia tutto quando si va a tavola, oppure in palestra: perché se il cuoco ha cucinato bene, saranno pochi quelli scontenti e poi sul gusto dei singoli è inutile sindacare. Invece, sul campo da gioco, malgrado il buon lavoro del coach e il grande impegno di giocatrici e giocatori, vi sono un paio di elementi che possono buttare a mare tutto il lavoro e rendere indigesto qualsiasi “piatto” tecnico venga servito: i due sono ovviamente gli arbitri. E dalli, dirà qualche vecchio lettore, ci risiamo con il solito Mec che appende gli arbitri al muro. Invece il mio vuole essere un discorso costruttiv­o e se lo segnalo alla prima partita, alcune nefandezze osservate sul campo e condivise da ambo gli allenatori forse non sono prevenzion­i. Assistendo a Bellinzona - Aarau, i due ne hanno fatte peggio di Bertoldo (se qualche giovane non sa chi sia, Wikipedia lo aiuterà). Passi di partenza non fischiati, passi fischiati che non c’erano, scambio di giocatrici segnalate per un fallo, spinte e botte tollerate e poi “sospiri” sanzionati, in un mare ondivago di brutture che hanno destabiliz­zato anche qualche anziano tifoso a bordo campo, portandolo vicino all’infarto. Ora, se questo è il nuovo che avanza, allora il nostro basket non crescerà mai. Perché, oltre a rendere giocabile una gara, gli arbitri hanno anche il compito di sanzionare gli errori tecnici che le ragazze fanno, come appunto i passi di partenza, i “tagliafuor­i”, i blocchi in movimento e altro ancora. Se invece fischiano a spanne e tollerano una volta sì e due no, fanno solo un gran casino e tutto va ramengo, compreso il lavoro dei coach. Credo sia opportuno che qualcuno li segua in maniera pedestre e li consigli. Perché, già non siamo ricchi di tecnica, se ci si mettono anche i grigi a impoverire il settore, non ci salviamo più.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland