Parc Adula: un treno che passa una volta
Il progetto di parco nazionale attorno al massiccio dell’Adula è stato da subito oggetto di contestazione da parte di taluni prima ancora di conoscerne i contenuti e le basi legali. Fra i contrari alcuni lo sono semplicemente per partito preso, alcuni per ragionata convinzione ed altri per meri fini elettoralistici. Questi ultimi hanno impostato le campagne elettorali attorno a questo tema perché va diritto alle ‘pance’ degli elettori. Certamente legittimo, tuttavia... Da chi si è sempre opposto non sono giunte particolari visioni a medio-lungo termine per mantenere l’attuale livello di benessere, men che meno per migliorarlo e donare alle future generazioni quelle opportunità che noi abbiamo avuto da chi ci ha preceduto. Sempre si invocano la ‘libertà’ e l’‘indipendenza’ quasi fosse la Val di Blenio una repubblica autonoma. Qualcuno ci crede anche e vien da sorridere. Chi invece alimenta ad arte questa falsa immagine, ben sapendo qual è la realtà, dovrebbe farsi un esame di coscienza. Sappiamo benissimo che oggi la legislazione federale e cantonale limitano taluni diritti, si pensi ad esempio al diritto di proprietà. Infatti oggi nessuno può affermare: “Sul mio terreno faccio quello che voglio io!”. Approvando queste leggi specifiche il Popolo si è dato delle limitazioni al fine di far prevalere il bene comune. Un esempio storico in tal senso è il raggruppamento terreni. Si sono espropriati terreni, si è limitato fortemente il diritto di proprietà, suscitando spesso malcontento. Oggi però beneficiamo di decine di chilometri di strade che collegano il piano, la collina e i monti, come nella Val Malvaglia. Non ci fossero state in passato persone lungimiranti e coraggiose che hanno saputo raccogliere la difficile sfida del raggruppamento terreni – al quale dobbiamo buona parte delle relative strade – oggi avremmo semplicemente un paesaggio più povero, con una maggiore diffusione del bosco e un maggior numero di diroccati. Oggigiorno quanto realizzato con il progetto Paesaggio della Val Malvaglia desta ammirazione, si sono ricostruiti antichi manufatti e si sono recuperate delle importanti superfici agricole. Gli obiettivi di questo progetto – generalmente condivisi da tutti – sono gli stessi di chi sostiene il progetto Parc Adula: salvaguardare e mantenere il paesaggio antropizzato (lavorato dall’uomo, prati, pascoli, mulattiere, mulini, oratori…) le attività correlate (agricoltura e turismo sostenibile) e nel contempo va- lorizzare le considerevoli risorse naturali presenti. Votare sì al Parc Adula significa anche indirizzare nella nostra regione nuovi mezzi finanziari per mantenere e migliorare ciò che paesaggisticamente e naturalisticamente ci rende orgogliosi, creando nel contempo un indotto economico non trascurabile. Tutto ciò potrà avere effetti positivi anche sulla nostra microeconomia, che risulta sempre molto fragile. Si pensi ad esempio alla capanna di Quarnei, al rifugio del Prou, all’ostello-ristoro di Dandrio, al costruendo ostello di Muncrech o al futuro rifugio di Ciavasch e alle loro difficoltà economiche. Tutte infrastrutture ricettive che si trovano nella zona periferica del Parco (per chiarezza val la pena ricordare che la zona nucleo tocca marginalmente la Val Malvaglia, infatti si trova al di sopra del limite del bosco, attorno alle impervie cime dei 3’000 metri al confine con i Grigioni). Non attendiamo le masse e non le vogliamo neppure, ma semplicemente un numero maggiore di visitatori che permetta di avere quella sufficiente massa critica per far vivere queste infrastrutture senza troppi spasimi ed affrontare con più tranquillità il futuro. Spesso si tratta di avere semplicemente qualche centinaio di pernottamenti in più all’anno. Certamente grazie al Parc Adula si può fare questo necessario salto di qualità. Il Parc Adula è un progetto concreto per uno sviluppo economico sostenibile, che può essere rimesso in discussione e in votazione dopo soli 10 anni. Anche gli scettici e gli indecisi dovrebbero essere rassicurati da questa garanzia e votare sì. Bleniesi, siate lungimiranti e coraggiosi, non abbiate paura del futuro.