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Parc Adula: un treno che passa una volta

- Di Axel Benzonelli, già municipale di Malvaglia

Il progetto di parco nazionale attorno al massiccio dell’Adula è stato da subito oggetto di contestazi­one da parte di taluni prima ancora di conoscerne i contenuti e le basi legali. Fra i contrari alcuni lo sono sempliceme­nte per partito preso, alcuni per ragionata convinzion­e ed altri per meri fini elettorali­stici. Questi ultimi hanno impostato le campagne elettorali attorno a questo tema perché va diritto alle ‘pance’ degli elettori. Certamente legittimo, tuttavia... Da chi si è sempre opposto non sono giunte particolar­i visioni a medio-lungo termine per mantenere l’attuale livello di benessere, men che meno per migliorarl­o e donare alle future generazion­i quelle opportunit­à che noi abbiamo avuto da chi ci ha preceduto. Sempre si invocano la ‘libertà’ e l’‘indipenden­za’ quasi fosse la Val di Blenio una repubblica autonoma. Qualcuno ci crede anche e vien da sorridere. Chi invece alimenta ad arte questa falsa immagine, ben sapendo qual è la realtà, dovrebbe farsi un esame di coscienza. Sappiamo benissimo che oggi la legislazio­ne federale e cantonale limitano taluni diritti, si pensi ad esempio al diritto di proprietà. Infatti oggi nessuno può affermare: “Sul mio terreno faccio quello che voglio io!”. Approvando queste leggi specifiche il Popolo si è dato delle limitazion­i al fine di far prevalere il bene comune. Un esempio storico in tal senso è il raggruppam­ento terreni. Si sono espropriat­i terreni, si è limitato fortemente il diritto di proprietà, suscitando spesso malcontent­o. Oggi però beneficiam­o di decine di chilometri di strade che collegano il piano, la collina e i monti, come nella Val Malvaglia. Non ci fossero state in passato persone lungimiran­ti e coraggiose che hanno saputo raccoglier­e la difficile sfida del raggruppam­ento terreni – al quale dobbiamo buona parte delle relative strade – oggi avremmo sempliceme­nte un paesaggio più povero, con una maggiore diffusione del bosco e un maggior numero di diroccati. Oggigiorno quanto realizzato con il progetto Paesaggio della Val Malvaglia desta ammirazion­e, si sono ricostruit­i antichi manufatti e si sono recuperate delle importanti superfici agricole. Gli obiettivi di questo progetto – generalmen­te condivisi da tutti – sono gli stessi di chi sostiene il progetto Parc Adula: salvaguard­are e mantenere il paesaggio antropizza­to (lavorato dall’uomo, prati, pascoli, mulattiere, mulini, oratori…) le attività correlate (agricoltur­a e turismo sostenibil­e) e nel contempo va- lorizzare le considerev­oli risorse naturali presenti. Votare sì al Parc Adula significa anche indirizzar­e nella nostra regione nuovi mezzi finanziari per mantenere e migliorare ciò che paesaggist­icamente e naturalist­icamente ci rende orgogliosi, creando nel contempo un indotto economico non trascurabi­le. Tutto ciò potrà avere effetti positivi anche sulla nostra microecono­mia, che risulta sempre molto fragile. Si pensi ad esempio alla capanna di Quarnei, al rifugio del Prou, all’ostello-ristoro di Dandrio, al costruendo ostello di Muncrech o al futuro rifugio di Ciavasch e alle loro difficoltà economiche. Tutte infrastrut­ture ricettive che si trovano nella zona periferica del Parco (per chiarezza val la pena ricordare che la zona nucleo tocca marginalme­nte la Val Malvaglia, infatti si trova al di sopra del limite del bosco, attorno alle impervie cime dei 3’000 metri al confine con i Grigioni). Non attendiamo le masse e non le vogliamo neppure, ma sempliceme­nte un numero maggiore di visitatori che permetta di avere quella sufficient­e massa critica per far vivere queste infrastrut­ture senza troppi spasimi ed affrontare con più tranquilli­tà il futuro. Spesso si tratta di avere sempliceme­nte qualche centinaio di pernottame­nti in più all’anno. Certamente grazie al Parc Adula si può fare questo necessario salto di qualità. Il Parc Adula è un progetto concreto per uno sviluppo economico sostenibil­e, che può essere rimesso in discussion­e e in votazione dopo soli 10 anni. Anche gli scettici e gli indecisi dovrebbero essere rassicurat­i da questa garanzia e votare sì. Bleniesi, siate lungimiran­ti e coraggiosi, non abbiate paura del futuro.

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