Oggetti serviti alla strada ferrata
Grazie a un artigiano della fotografia e a un filosofo della fotografia, a cavallo tra gli anni 60 e 70 ho avuto modo di iniziare un percorso fotografico che ancora oggi mi suscita amore e interesse mettendomi in discussione con proposte nuove nel campo dell’immagine. Ho avuto la fortuna di iniziare presto a confrontarmi e trasmettere allo stesso momento l’arte della fotografia attraverso l’insegnamento a chi iniziava questa magnifica professione negli anni 70/80 in Ticino presso la scuola Spai di Lugano Trevano. Per circa 40 anni ho avuto il mio atelier in piazza Governo 5, ex Zoccolino, grazie a Bianca Bernasconi, Remo e Giancarlo Rossi (avendo avuto l’onore di collaborare con questo grande artista negli ultimi anni della sua vita, documentando parte del suo lavoro). Ho pure avuto il piacere di collaborare con vari artisti, architetti, studi grafici/pubblicitari, fondazioni, industrie, banche... Alla fine degli anni 80, nasce il progetto di fotografia sociale ‘le malattie dei poveri’ che porto avanti ancora oggi negli svariati viaggi che effettuo ogni anno, percorrendo Paesi dove Ong ticinesi operano a scopo umanitario. Oggi nuova e ultima sfida con uno spazio a Carasso presso l’ex Birreria di Bellinzona dove trova spazio il mio atelier, uno spazio espositivo e un laboratorio ‘autoprogetto’. Dando così continuità sia alla produzione di immagini fotografiche che ad incontri sulla fotografia attraverso corsi, incontri, esposizioni e nuove proposte.
Immagine in bianco e nero
Con piacere ho partecipato a questo evento raccontando con un’immagine in bianco e nero oggetti serviti alla strada ferrata che attraversa la città (oggi porta del Ticino).