Si lavora contro gli abusi
Da un anno in Ticino sono in vigore otto misure per migliorare i controlli Dal contrasto alle aziende fittizie, fino allo scambio di informazioni con le autorità previdenziali italiane
Un anno fa circa, il Dipartimento delle finanze e dell’economia (Dfe) del Cantone Ticino ha presentato il pacchetto di prime misure negli ambiti del mercato del lavoro e dell’occupazione. “Le otto misure sono tutte entrate nella loro fase operativa”, si legge in una nota del Dipartimento. Ricordiamo che il pacchetto di otto misure si suddivide in due ambiti con precisi obiettivi: da un lato, le prime quattro misure toccano la ‘sorveglianza del mercato del lavoro’, con l’obiettivo di reprimere gli abusi e i comportamenti scorretti, favorendo così la concorrenza leale tra aziende svizzere ed estere. Dall’altro, le quattro misure nell’ambito ‘occupazione e collocamento’ sono volte ad aumentare le possibilità di collocamento offerte ai disoccupati iscritti agli Uffici regionali di collocamento (Urc), con un accento sui giovani e sul miglioramento delle relazioni e dell’offerta. Una delle misure pensata per combattere le cosiddette ‘aziende fittizie’, ditte senza reale sede in Svizzera, che fanno capo unicamente alle attrezzature e al personale dell’azienda estera, con lo scopo di eludere principalmente le prescrizioni in materia di lavoro notificato, la
procedura a tre livelli ha fatto sì che l’Ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro (Usml) e l’Ufficio dell’ispettorato del lavoro (Uil) portassero a conoscenza dell’Ufficio della migrazione (Dipartimento delle istituzioni) casi tali da permettergli di emettere una trentina di decisioni di diniego o revoca dei permessi di lavoro. Altri casi sono attualmente in istruzione. Lo scambio d’informazioni tra autorità di sicurezza sociale svizzere e italiane, possibile sulla base dei regolamenti europei in vigore, è stato testato sui due lati della frontiera durante i primi sei mesi dell’anno. “La valutazione di alcune decine di casi, trasmessi dall’Istituto delle assicurazioni sociali del Cantone Ticino (Ias) agli omologhi italiani degli Istituti nazionali della previdenza sociale (Inps) di Lombardia e Piemonte, ha dimostrato l’utilità e l’interesse reciproco per questa misura, che intende rendere effettivo l’annuncio di salari e prestazioni fatturate dai prestatori transfrontalieri di servizio nel nostro cantone”, si continua.
Il portale web funziona
I prossimi passi formali sono stati decisi durante un incontro tenutosi a Milano. Si prevede ora il passaggio alla standardizzazione della misura, con la condivisione di 500 nuovi casi sospetti, raccolti dagli ispettori dell’Uil e dell’Associazione interprofessionale di controllo (Aic) nell’edilizia principale e accessoria. Anche il portale online per segnalare i casi di sospetti abusi salariali è risultata una misura efficiente, come dimostrano le circa 200 segnalazioni giunte nel corso del 2016, delle quali circa il 10% tramite il portale web. È giudicata positiva, inoltre, la collaborazione tra Dipartimento delle finanze e dell’economia e Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport per migliorare il collocamento dei disoccupati residenti. In questo ambito si segnala la misura per riqualificare i giovani con un nuovo apprendistato. Finora sono stati sottoscritti 19 contratti di tirocinio la cui formazione è iniziata con il corrente anno scolastico. È anche iniziata un campagna di sensibilizzazione nei confronti dei datori di lavoro per segnalare i posti vacanti agli Uffici regionali di collocamento.