Un ‘fat finger’ ha spinto nel baratro la sterlina
Londra – Un ‘dito pesante’ di un trader o un algoritmo ‘impazzito’: tanto basta per scatenare il crollo dei mercati in un sistema finanziario globale sempre più informatizzato. A farne le spese ieri è stata la sterlina che sul mercato di Hong Kong in due minuti di caos ha perso oltre il 6% contro il biglietto verde, precipitando a 1,1841 dollari, ai minimi da maggio 1985, prima di riprendere quota a 1,24 dollari. Le ipotesi: un errore umano, in particolare il ‘fat finger’ di un trader oppure di un ordine automatico di vendita.