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Gli amici russi di Trump

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New York – La Russia ha presentato una protesta formale al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon dopo le critiche rivolte da uno dei funzionari più alti in grado delle Nazioni Unite a Donald Trump. Secondo fonti diplomatic­he del Palazzo di vetro, già il mese scorso, l’ambasciato­re russo Vitaly Churkin avrebbe protestato con Ban per il fatto che l’alto commissari­o Onu per i diritti umani Zeid Ra’ad al-Hussein abbia menzionato Trump in diverse occasioni. Nel corso di un discorso, Zeid aveva affermato: «A poca distanza da dove sto parlando, un candidato per la presidenza di questo Paese ha dichiarato pochi mesi fa il suo sostegno alla tortura». Ma alcuni mesi prima, anche Ban Ki-moon, rispondend­o a una domanda sul bando proposto da Trump ai musulmani e sul muro anti-immigrati al confine con il Messico, aveva detto che «la posizione dell’Onu è chiara, qualsiasi discrimina­zione sulla base di etnia, genere, razza o religione è inaccettab­ile». Di qui il disappunto di Mosca. Di certo non si era mai vista una lamentela russa per come l’Onu tratta un politico americano.

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