Collezione Bolzani in dono
Se il Museo d’arte di Mendrisio oggi è ciò che è lo si deve anche ai tanti mecenati che, negli anni, hanno permesso di far crescere il suo patrimonio di opere, riconosciuto pure al di fuori dei confini cantonali. Ora la collezione della Città potrebbe arricchirsi ulteriormente grazie a una nuova donazione. I figli di Nene e Luciano Bolzani, famiglia di origine mendrisiense, hanno deciso di affidare al Museo la collezione radunata con passione e cura nell’arco di mezzo secolo dai loro genitori. Per formalizzare l’atto non manca che il sigillo del Consiglio comunale. L’acquisizione, per stessa ammissione del Municipio, sarebbe pregevole. Come significative sono le 60 opere – 40 dipinti e 20 grafiche – che costituiscono la raccolta Bolzani. Al di là del valore della collezione – stimata attorno ai 400’000 mila franchi –, la donazione dà modo al Museo di entrare in possesso del lavoro di maestri del Novecento italiani e ticinesi, che restituiscono una carrellata notevole sulla stagione del naturalismo lombardo. In questo modo, fa presente l’esecutivo, si potrebbe “vantare una delle raccolte più interessanti e complete del panorama artistico-ticinese dell’immediato dopoguerra a livello cantonale”. Del resto, i nomi che spiccano scorrendo l’elenco degli artisti presenti sono più che interessanti. Si va da Sironi a Dobrzansky, e fra i ticinesi da Filippo Boldini a Gino Macconi, passando per Renzo Ferrari e Cesare Lucchini. Vi sono poi quelle che vengono definite delle ‘perle’: “il disegno di Lorenzo Viani, la bellissima incisione di Giorgio Morandi, il paesaggio di Carlo Carrà, il grande dipinto di Renato Guttuso, il nucleo di dipinti di Ennio Morlotti, caposcuola dell’arte italiana e lombarda del dopoguerra, maestro influente anche per almeno due generazioni di artisti ticinesi”. Opere che nel giro di un paio di anni, si immagina, potrebbero essere oggetto di una mostra e di un catalogo-omaggio.