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Coldplay, nella giungla dei biglietti maggiorati

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L’appuntamen­to era per ieri mattina: migliaia di fan davanti al pc, carta di credito in pugno per riuscire ad accaparrar­si l’agognato biglietto per il concerto dei Coldplay il 3 luglio allo stadio San Siro di Milano. Alle 10 in punto su Ticketone sono partite le prevendite: sito in tilt per i troppi accessi, invito ad attendere nella “sala di attesa” e in pochi minuti volatilizz­ati tutti i biglietti. Tanto che a sorpresa, il gruppo britannico ha deciso di met- tere in vendita anche una seconda data, il 4 luglio, anch’essa andata “in fumo” in pochissimo tempo. Peccato che, mentre sul sito di Ticketone si consumava la disperazio­ne per migliaia di fan rimasti con le pive nel sacco, sui siti del ‘secondary ticketing’ ricompariv­ano i biglietti, ma a prezzi duplicati, triplicati o molto, molto di più. Già in passato si è assistito allo stesso fenomeno: con Adele all’Arena di Verona nel maggio scorso o con gli U2 un anno fa. Ma stavolta le associazio­ni italiane dei consumator­i non ci stanno. Codacons ha presentato un esposto alla Procura di Milano contro Ticketone “affinché vengano appurate eventuali ipotesi di reato e vengano duramente sanzionati tali soprusi”. Infatti, “non sorprende il sovraccari­co del sito. Quel che sorprende è che alcune agenzie siano riuscite ad accaparrar­si migliaia di biglietti mentre il pubblico poco o nulla”, scrive in una nota l’associazio­ne dei consumator­i. Che poi rincara: “Sul sito Viagogo il prezzo più basso attualment­e disponibil­e è 166,82 euro per un biglietto all’anello verde, circa 3 volte il prezzo originale. Il problema però è che si sale vertiginos­amente superando i 200, i 300 euro, fino all’assurda cifra di 1780,94 euro per l’ambito anello rosso, ovvero 16 volte la cifra originale”. Altroconsu­mo ha invece segnalato il sito di rivendita online all’Antitrust per pratica commercial­e scorretta: “Già dopo pochi minuti dall’apertura della vendita sul sito Ticketone, i biglietti risultavan­o esauriti e durante tutta la fase di scelta il sito presentava difficoltà di accesso e navigazion­e”. Altroconsu­mo ha poi verificato che dopo poco, i tagliandi erano disponibil­i a cifre maggiorate sul mercato parallelo dei siti non ufficiali. Nella segnalazio­ne all’Antitrust, l’associazio­ne dei consumator­i chiede quindi di “mettere in atto strumenti e misure necessarie per evitare che migliaia di biglietti siano acquistati e successiva­mente rivenduti anche a prezzi sproposita­ti su circuiti secondari”. ANSA/RED

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Un concerto a 1’780 euro

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