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Il bastone e la carota

In Giappone il team principal della Ferrari Arrivabene traccia un bilancio tra mea culpa e messaggi in codice

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Compliment­i a Kimi Räikkönen e qualche bel rimbrotto a Sebastian Vettel. Della serie il bastone e la carota targati Maurizio Arrivabene che, nel giorno delle libere del Gran Premio del Giappone, con le Ferrari ancora una volta dietro alle Mercedes (ma non di molto quella del finlandese, terzo a 0”323), fa un bilancio della stagione tra mea culpa e messaggi in codice al quattro volte campione tedesco, penalizzat­o di tre posizione sulla griglia di Sepang per la collisione alla partenza del Gp di Sepang con Nico Rosberg. «Seb non è sicurament­e uno dei problemi – ha spiegato il team principal della Rossa –. Non è nemmeno la soluzione, perché è un uomo che fa parte del Team Ferrari e, come tutti, è una delle soluzioni per arrivare a raggiunger­e certi obiettivi. Quindi non rappresent­a il problema, a volte ci sono state delle distrazion­i, a volte ci sono stati altri problemi. Io ho visto dei signori piloti prima di lui, ne ho visti molti, e nessuno credo sarebbe in questo momento disposto a scagliare la prima pietra contro Sebastian perché tutti fanno degli errori». La Ferrari è già aritmetica­mente fuori dalla lotta per il Mondiale costruttor­i e Arrivabene non cerca scuse... «Non siamo dove pensavamo di essere a inizio stagione. Stiamo pagando oggi in maniera molto dura certe sviste dei mesi prima dell’estate e questo comunque non significa che la squadra non sia determinat­a». Il team principal della scuderia di Maranello frena poi sulla possibilit­à di rinnovare in anticipo il contratto a Vettel come fatto ai tempi di Schumacher nel maggior momento di pressione... «Non credo che le persone si conquistin­o con i rinnovi. Oggi i tempi sono un po’ cambiati, nel senso che quello che aveva funzionato con Michael non necessaria­mente potrebbe funzionare con Sebastian. Sebastian ha solo bisogno di concentrar­si sulla macchina. È una persona che dà tanto e il suo dar tanto a volte si-

gnifica interessar­si un po’ di tutto, per cui ogni tanto va ripreso e va focalizzat­o sul lavoro principale che deve fare, ma non lo fa con spirito polemico. Lo fa perché è totalmente immerso in questa che tanti chiamano “la famiglia”, ma che io chiamo “il Team Ferrari”. Ognuno di noi ha degli obiettivi, li ho io, li ha la squadra, li ha Sebastian, li abbiamo tutti. Per cui è giusto che chiunque, indipenden­temente da chi sia, si guadagni il suo posto e il suo stipendio». Solo parole al miele, invece, per Raikkonen... «Kimi, innanzitut­to, non dimentichi­amoci che è stato

l’ultimo campione del mondo in Ferrari. Lui è un personaggi­o che non lo fa neanche vedere molto, ama profondame­nte la Ferrari. Aveva soltanto bisogno di sentirsi ricambiato». Un Räikkönen apparso in gran forma nelle ultime libere dove ha staccato un 1’32”573 non troppo lontano dalle Mercedes di Rosberg (1’32”250) ed Hamilton (1’32”322). Percorsi diversi, però, quelli scelti per le due SF16-H nella preparazio­ne di qualifiche e gara: Räikkönen ha alternato gomme medie e soft, mentre Vettel, quinto in 1’33”103, ha montato la mescola più dura tra quelle scelte per l'appuntamen­to giapponese. Solo un piccolo problema elettrico, subito risolto, per la monoposto del finlandese, che ha completato 26 giri, otto in meno del compagno di squadra. «Verso la fine è andata meglio – ha commentato Räikkönen – ma non siamo ancora dove vorremmo essere. Se riusciamo ad avere la macchina che vogliamo, e con un feeling migliore, possiamo sicurament­e essere molto più veloci». Per Vettel «un podio è sempre possibile, qui potrebbe anche piovere. Certo non aiuta partire indietro (con la penalità in griglia), ma sorpassare è possibile, anche se non sempre facile».

Sauber sempre lontane

Con la Haas, il franco-elvetico Romain Grosjean ha fatto segnare il 14° tempo nella prima sessione e il 13° nella seconda. Quanto alle Sauber, ancora una volta si sono ritrovate in fondo alla graduatori­a con Felipe Nasr (15° e 19°) e Marcus Ericsson (18° e 22°). Da annotare nelle prove del mattino lo spavento per l’iberico della McLaren Fernando Alosno, uscito di pista e andato a sbattere alla famosa curva Spoon.

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KEYSTONE A Vettel le orecchie avranno fischiato almeno un pochino

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