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Playoff: Lugano più vicino, all’Ambrì serve un miracolo

Dopo Bienne e Davos anche il Langnau cade alla Resega. Ma il Lugano prima di festeggiar­e è costretto a soffrire.

- di Christian Solari

Lugano – Non l’ha detto nessuno, che per vincere bene le partite si debba giocare per forza in maniera appariscen­te. Tuttavia non sta neppure scritto da nessuna parte che ogni volta, in un modo o nell’altro, prima di alzare le braccia al cielo uno debba scherzare col fuoco. Invece agli uomini di Shedden succede anche contro il Langnau. In una partita, oltretutto, il cui inizio è una manna piovuta dal cielo. Con un doppio vantaggio già al 3’28’’ che pare il preludio a una serata di quelle in cui ti riesce di tutto. E invece...

A cambiar volto alla serata sono due invenzioni di Bürgler e Fazzini. Proprio come domenica scorsa.

Se c’è una parola che più deve riecheggia­re nella testa dei bianconeri, è senz’altro sofferenza. Infatti soffrono tanto nel riuscire a gestire il margine di due gol – spazzato via già all’11’ dall’opportunis­mo di Albrecht, prima, e dell’insospetta­bile Kuonen, poi –, in seguito nel prendere in mano una partita ricca di imprecisio­ni. Soprattutt­o sul fronte ticinese, dove si moltiplica­no i dischi sporchi, i passaggi che non arrivano e i controlli approssima­tivi. Mentre dall’altra parte, un Langnau a dir poco incredulo attorno a metà partita si porta addirittur­a in vantaggio. Con il solito Albrecht, che (imitando Kuonen) aspetta che gli passi un difensore davanti prima di far secco l’impietrito Merzlikins.

Una storia che si ripete

Quello, nel gelo di una Resega infreddoli­ta già di suo, è il punto più basso. Che il Lugano tocca per poi – infine – risalire. Come già gli era successo contro il Bienne a inizio anno, quand’erano sotto 2-1 fino al 41’, e poi domenica scorsa con il Davos (con i grigionesi in vantaggio 3-2 fino al 45’), grazie a un improvviso colpo di timone che gli permette di correggere la rotta. Grazie all’abilità dei due giocatori che di questi tempi hanno la mano più calda. E cioè Luca Fazzini – che, sostanzial­mente dalla doppietta nel derby in poi, sta vivendo un momento a dir poco magico (e si sta prendendo pure la sua bella rivincita) – e Dario Bürgler. Ovvero gli stessi due uomini che avevano già tolto il Lugano d’impiccio nella sfida con gli uomini di Del Curto. Bürgler e ‘Fazza’, con due gol in meno di 5’ sul finire del tempo centrale tolgono di mezzo anche il problema Langnau. Che diventa la terza squadra sconfitta alla Resega nel nuovo anno, da un Lugano che in casa ha perso un solo punto su nove, vincendo tre volte di fila con il minimo degli scarti. Anche la sobrietà paga.

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Damien Brunner segna subito al rientro, al primo disco che tocca dal 26 novembre
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