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Misura straordina­ria o scelta obbligata?

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Nuove entrate per risanare i conti dello Stato o scelte obbligate per legge? Siamo andati a spulciare il messaggio sul “Pacchetto di riequilibr­io” per il 2017-2019, varato dal governo e approvato lo scorso settembre dal parlamento perché quella voce – “Aumento delle tasse di circolazio­ne e modifica dei coefficien­ti” – ci pareva d’averla vista. È la misura, di competenza governativ­a, 7.2.3 che fa riferiment­o all’attività della Sezione della circolazio­ne: sei milioni in più all’anno (tasse comprese), mica noccioline. Si tratta in buona sostanza della proposta più sostanzios­a del Dipartimen­to delle istituzion­i e certo fra le principali dell’intero pacchetto governativ­o. Come dire, anche il Dipartimen­to diretto da Norman Gobbi ha fatto la sua parte: certo, alzando i balzelli, ma è questione di coerenza. Oddio, leggendo bene fra le righe qualche dubbio sulla volontà dipartimen­tale poteva nascere subito. L’ultimo capoverso del punto sopraccita­to recita infatti “considerat­a l’evoluzione ecologica del parco veicoli cantonale, con un numero crescente di mezzi poco inquinanti, negli ultimi anni è aumentato il numero di bonus assegnati” con il relativo calo delle entrate. Dunque vanno rivisti i coefficien­ti degli ecoincenti­vi. Detta brutalment­e, c’è un “buco” da coprire. E va coperto con una certa urgenza. Ma era già previsto, anzi scritto. Nella legge sulle imposte e tasse di circolazio­ne, alla voce “bonus/malus” capoverso 5, si precisa: “Il Consiglio di Stato verifica periodicam­ente, almeno ogni due anni, il coefficien­te di moltiplica­zione al fine di garantire la neutralità finanziari­a”. Una scelta obbligata, dunque, a prescinder­e dalla manovra di rientro. A.BE

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