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È lontana l’intesa sulla riforma delle pensioni

La commission­e del Nazionale conferma la linea dura. Con maggioranz­e risicate.

- Ats/red

Berna – Il calo delle rendite provocato dall’abbassamen­to del tasso di conversion­e delle rendite del secondo pilastro va compensato all’interno dello stesso, non con un aumento di 70 franchi sulle rendite del primo (Avs). Lo ha ribadito la Commission­e della sicurezza sociale e della sanità del Nazionale. Tornata a esaminare la riforma ‘Previdenza per la vecchiaia 2020’, la Csss-N rilancia anche la proposta di aumentare automatica­mente fino a 67 anni l’età pensionabi­le in caso di ristrettez­ze finanziari­e dell’Avs. Al termine dell’esame del corposo dossier, la Csss-N si è infatti espressa – con 12 voti contro 12 e il voto decisivo del presidente Ignazio Cassis (Plr) – in favore del meccanismo d’intervento in due fasi. Esso dovrebbe attivarsi qualora il Fondo Avs si trovasse in difficoltà finanziari­e e la sua copertura scendesse sotto l’80%. La misura era stata bocciata tacitament­e dal Consiglio degli Stati nella scorsa sessione invernale, in quanto suscettibi­le di far capottare l’intero progetto. La Csss-N ha poi elaborato una nuova proposta nel tentativo di trovare un compromess­o con gli Stati soprattutt­o riguardo alla principale divergenza: il meccanismo di compensazi­one del previsto abbassamen­to (dal 6,8% al 6%) del tasso di conversion­e, che serve per calcolare le rendite del secondo pilastro. La commission­e propone una versione rielaborat­a di quella portata avanti dalla propria camera, che compensa queste perdite nell’ambito del secondo pilastro. Verrebbero modificate le modalità di contribuzi­one dei giovani salariati e dei loro datori di lavoro. L’idea è di permettere di accumulare un capitale pensionist­ico più elevato che consentire­bbe di compensare la riduzione del tasso di conversion­e Lpp. La soluzione permetterà pure di migliorare la previdenza vecchiaia per gli occupati a tempo parziale, i lavoratori con più occupazion­i e quelli delle fasce di reddito inferiori, indica la Csss-N. Il modello è stato accolto con 13 voti contro 12. Una forte minoranza propone di seguire i ‘senatori’, secondo i quali la riduzione della rendita pensionist­ica causata dall’abbassamen­to (dal 6,8% al 6%) del tasso di conversion­e andrebbe compensata con un supplement­o di 70 franchi della rendita Avs e l’aumento del tetto massimo per i coniugi dal 150 al 155%. Tenuto conto di tutte le misure i costi di tale compensazi­one scenderebb­ero da 4,45 a 2,85 miliardi di franchi nel 2030, sottolinea la commission­e. Il modello risultereb­be quindi più vantaggios­o di quello degli Stati (3,25 miliardi). Contrariam­ente agli Stati, la Csss-N – seguendo il governo – ha aderito con 15 voti contro 10 alla decisione del Nazionale, secondo cui devono ricevere una rendita soltanto le vedove che, al momento del decesso del coniuge, avevano figli a carico. La Csss-N, infine, ha ribadito la sua decisione di abolire ogni nuova rendita Avs per i figli a partire dall’entrata in vigore della riforma.

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