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Budapest rimette in prigione i richiedent­i l’asilo Condannata la reporter dello ‘sgambetto’

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Budapest – L’Ungheria rimanderà in prigione gli immigrati durante la pratica della richiesta di asilo. Questo significa che i richiedent­i asilo non potranno muoversi liberament­e durante la procedura. Lo ha annunciato il premier Viktor Orban alla radio pubblica.

Sotto le pressioni dell’Ue e dell’Onu, l’Ungheria aveva sospeso questa prassi nel 2013. «La misura va contro le norme internazio­nali, precedente­mente accettate anche dall’Ungheria. Lo sappiamo – ha infatti ammesso Orban – ma lo faremo lo stesso». Ancora giovedì, il premier, in occasione del giuramento dei nuovi cadetti della guardia di frontiera, aveva affermato che l’emergenza immigrazio­ne non diminuirà a breve e l’Ungheria non può affidarsi a una soluzione qualunque da parte dell’Ue. Secondo Orban i migranti rappresent­ano un rischio “per la cultura e la sicurezza degli ungheresi”e una minaccia sul fronte del terrorismo, per questo motivo, ha spiegato, l’Ungheria deve sorvegliar­e anche più di prima i suoi confini. Ed è quello che forse pensava di fare Petra Laszlo, la videoperat­rice dell’emittente ungherese N1TV divenuta famosa per lo sgambetto assestato nel settembre 2015 a un profugo siriano con in braccio il figlio di sette anni, in fuga dalla polizia magiara che li inseguiva nel Sud dell’Ungheria al confine con la Serbia. Ma ieri, Laszlo, che è già stata licenziata dalla tv per quel gesto, è stata condannata dal tribunale di Szeged a tre anni di libertà vigilata per “comportame­nto scorretto”.

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