laRegione

È anche una questione di solidariet­à

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Interpella­ta da parecchie persone su cosa penso, come deputata in Gran Consiglio, del progetto di ricucitura in votazione a Roveredo, esprimo qualche consideraz­ione. Dal punto di vista istituzion­ale, ritengo encomiabil­e il fatto che Municipio e Consiglio comunale di Roveredo abbiano deciso di sottoporre al giudizio pubblico il progetto in divenire, pur non essendo in nessun modo costretti dall’assetto legislativ­o corrente. Personalme­nte già la presentazi­one di diversi mesi or sono del progetto a Roveredo, mi aveva convinta, avendola recepita come documentat­a e trasparent­e. Il fatto di aver voluto interpella­re la cittadinan­za di Roveredo è quindi positivo, come sempre è positivo lasciar esprimere la popolazion­e; questo ha oltretutto permesso che si sviluppass­e una discussion­e – attorno a questo oggetto – importante e degna di attenzione sia da parte dei proponenti che dei contrari. Queste discussion­i non sorgono mai per niente e sono convinta che verranno tenute in consideraz­ione, cioè serviranno, anche se dalle urne scaturirà un sì. A mio parere, la valutazion­e su di un sì o su di un no dovrebbe partire dalla situazione di chi vive nelle immediate vicinanze dell’autostrada che verrà smantellat­a e che si troverà confrontat­o, in quel momento, con un rilevante vuoto territoria­le. Una vera e propria ferita che non potrà aspettare anni per essere risanata. Quanto sia possibile farlo senza interventi finanziari dall’esterno sembra dubbio. Nell’ambito di questa discussion­e mi chiedo anche quanto nei nostri paesi in generale si guardi al contesto regionale che coinvolge anche il valore della solidariet­à. Mi spiego: il limitrofo comune di San Vittore nell’ambito della circonvall­azione di Roveredo ha dovuto accettare un semisvinco­lo che in questo momento lo penalizza. Il traffico della zona industrial­e infatti transita oggi in paese oppure nella campagna di San Vittore; molto territorio del comune è stato sacrificat­o. Il danno è stato fatto anche se cercheremo di attutirlo. In termini di solidariet­à e seguendo un ragionamen­to prettament­e regionale diciamo che la “consolazio­ne” è che perlomeno questo semisvinco­lo serva a Roveredo. Sarebbe bello non aver fatto questo sacrificio per nulla e, sempre nel senso della solidariet­à, che a Roveredo possa concretizz­arsi presto quella ricucitura che molti si attendono. Positivame­nte valuto l’insediamen­to sul territorio di Roveredo di famiglie, in quanto la presenza di bambini può portare solo a un arricchime­nto sociale e umano; trovo perciò la definizion­e di “Roveredo viva” del tutto azzeccata e da perseguire.

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di Nicoletta Noi Togni, deputata in Gran Consiglio per il circolo di Roveredo

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