La quotidianità di City Angels e Casa Astra
Per i volontari ticinesi dei City Angels la realtà delle stazioni non è nuova. Rincuora semmai il fatto che oggi in Ticino ci sia la possibilità di dare una mano in più. «Sin qui dovevamo accontentarci di verificare se queste persone stanno bene. Adesso possiamo indirizzarle verso un luogo caldo e asciutto dove passare la notte», ci fa presente il coordinatore Giuseppe Modica. «Si è fatto un passo avanti», commenta ancora. Un progresso apprezzato anche da Casa Astra, a Mendrisio. «Sapere che ci sono quei 3-4 posti in più a Chiasso – ci conferma a sua volta Donato Di Blasi – fa comodo nel periodo invernale». Di questi tempi – ma pure questa non è una novità –, la struttura fatica a trovare un letto per tutti. «Teniamo un paio di posti liberi, oltre a delle brandine, anche per le emergenze locali. Di richieste dal territorio, infatti, ne arrivano in continuazione», ribadisce il responsabile. La maggior parte delle persone che ora sono accolte a Casa Astra, con le sue 11 camere e i 24 posti letto, in effetti, sono dei residenti. Nata su iniziativa del Movimento dei Senza Voce e aperta (prima a Ligornetto) per aiutare chi si trova in difficoltà e senza un tetto, la Casa come in ogni stagione fredda viene sollecitata. «Si può dire sia un inverno normale». E se, a volte, è delicato trovare un giusto equilibrio per far convivere serenamente i membri di questa piccola comunità, di fatto gli ospiti passano quasi in punta di piedi. «Non ci chiedono niente, se non scusa per il disturbo arrecato», ci racconta ancora Donato Di Blasi. «Questa gente non se ne approfitta. Non è vero che aggiungendo qualche posto se ne attira dell’altra». D.C.