Un suicidio sportivo
Un Ambrì sottotono si sveglia troppo tardi e torna a mani vuote da Bienne. I playoff sono sempre più lontani.
Bienne – La stagione scorsa i leventinesi diedero matematicamente l’addio ai playoff proprio alla Tissot Arena. Quest’anno, seppur la matematica a dodici partite dalla fine non condanna ovviamente ancora al purgatorio la compagine di Kossmann, la storia in sostanza si ripete. Già, perché ora l’ottavo posto dista ormai 11 lunghezze e, a meno di un autentico miracolo, anche nel 2017 l’Ambrì dovrà lottare per la salvezza e dire addio ai sogni di gloria.
Tre grossolani errori individuali (di Zurkirchen, Zgraggen e Berger) condannano i leventinesi alla sconfitta
Il rammarico è grande, perché la sconfitta patita ieri, contro un Bienne per nulla irresistibile, è tutta da addebitare a proprie colpe più che ai meriti dei bernesi. Le tre reti incassate, quelle di Schmutz (nettamente il migliore dei suoi) all’8’, Wetzel al 9’ e Pedretti al 27’, nascono tutte da sciagurati errori individuali degli ospiti, dei veri e propri regali. Nella prima circostanza è Zurkirchen il colpevole (vedi annotazione), nella seconda è un disco perso banalmente da Zgraggen in coabitazione con Lhotak all’entrata del proprio terzo difensivo, la terza nasce da un erroraccio in impostazione di Berger.
Tre svarioni che costano caro, ma non sono gli unici commessi da un complesso ticinese sceso sul ghiaccio per i primi due tempi sottotono e senza il mordente necessario. Il provvisorio 2-1 segnato da Lauper al 10’ non deve ingannare. Pur restando sempre a ruota dell’avversario, gli ospiti creano troppo poco per pensare di impensierire seriamente i padroni di casa e spesso si concedono pericolose amnesie. Solamente nell’ultimo terzo, quando Kossmann modifica tutti i blocchi mettendo Duca al fianco di Hall e Lauper e spostando Kostner e Guggisberg a turno con Emmerton e il neo topscorer Pesonen, Bianchi e compagni aumentano il ritmo, alzano il baricentro e cominciano finalmente a mettere sotto pressione la gabbia difesa da Hiller. La reazione però porta solamente alla rete siglata da Monnet al 46’. Anche perché Lauper al 53’ fallisce la miglior occasione per pareggiare e a 3 minuti dal 60’ Jelovac commette un ingenuo fallo ai danni di Haas e in sostanza non permette l’assalto finale. Insomma, per essere una squadra con le spalle al muro, l’Ambrì ha decisamente fatto troppo poco per pretendere di non uscire a mani vuote.
Una sconfitta che sicuramente scalfisce il morale e l’ottimismo che la vittoria ottenuta domenica scorsa a Zugo aveva iniettato. Ma non c’è tempo per piangere sul latte versato. Già stasera i sopracenerini sfideranno alla Valascia il Ginevra. Sarà fondamentale mostrare una reazione e cercare di portare a casa punti importanti specialmente in ottica playout, con un decimo posto da conquistare.