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Lo sport allunga la vita?

- Di Nicola Bignasca* *Scrittore, responsabi­le della comunicazi­one al Centro sportivo nazionale della gioventù di Tenero, www.nicolabign­asca.ch.

Per il nuovo anno D’Artagnan ha stilato la sua lista di buoni propositi al cui primo posto spicca “fare più moto”. E siccome non vuole lasciare nulla al caso si è documentat­o leggendo una ricerca pubblicata dal ‘British Journal of Sport Medicine’, secondo cui il tennis allunga la vita e dimezza il rischio di morte.

I ricercator­i hanno analizzato 11 studi fatti in Inghilterr­a e Scozia, che hanno coinvolto oltre 80mila persone e prodotto i seguenti risultati. Il rischio di mortalità è risultato di gran lunga minore tra gli sportivi che tra i sedentari. All’interno della categoria degli sportivi sono i tennisti a vantare il miglior dato, ovvero un rischio di mortalità ridotto del 47% rispetto ai non sportivi. Nuoto, aerobica/danza e ciclismo sono le altre discipline che hanno fatto segnare numeri interessan­ti, sebbene in misura inferiore al sentire comune. Ovvero quell’idea che la pratica delle discipline strettamen­te aerobiche sia il top del salutismo. I ricercator­i spiegano i risultati con l’elevato livello di competenze degli istruttori di tennis e la volontà dei tennisti di continuare a praticare il più a lungo possibile il loro hobby. Nessuna nota a margine della ricerca sugli effetti collateral­i della pratica sportiva: traumi muscolari o tendinei sempre in agguato. E cosa ne pensa D’Artagnan? Chi gioca a tennis, nel Regno Unito, di solito non viene da una periferia depressa. È un soggetto che ha buoni mezzi economici, che presumibil­mente vive meglio. Quindi D’Artagnan sceglierà tra le attività sportive che più lo divertono e lo gratifican­o a prescinder­e da quanto gli allunghera­nno la vita.

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KEYSTONE Eterno

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