Il treno per Ginevra passa... da Ginevra
Oggi alle 15.00 con Losanna-Monthey e domani alle 16.30 con i Ginevra Lions che ospitano il Lugano, si disputeranno le semifinali di Coppa Svizzera. Per tutte le compagini, il traguardo della finale diventa un fattore molto importante nell’economia della stagione, quindi saranno due sfide in cui non necessariamente le favorite – Monthey e Ginevra – avranno più certezze delle avversarie. L’unico aggancio fra le due gare è rappresentato dal fatto, anomalo, che ci sarà Clivaz come arbitro principale in entrambe le sfide. È vero che non disponiamo di un nucleo di “ufficiali” che danno molte garanzie, ma che un singolo arbitro diriga due gare decisive in altrettanti giorni mi sembra un po’ strano, per usare un eufemismo.
Per il Lugano, l’impegno romando è complicato da alcuni fattori: Ginevra è un terreno ostico, ancor più se si pensa che anche l’atto finale si giocherà proprio nella città di Calvino. E la Lega spera di certo di avervi i Lions, e non la lontanissima Lugano. Ma queste sono faccende che riguardano noi e i nostri umori atavici nei confronti di situazioni a rischio, vissute in oltre 40 anni di basket. Nicola Brienza è invece sereno. «Sappiamo di avere tutti i pronostici contro, vuoi per il fattore campo, vuoi per gli arrivi di Marko Mladjan e di Timberlake che completano una squadra già al top del ranking d’inizio stagione, ma andiamo a Ginevra per giocarcela sino alla fine». Come è stata la settimana dedicata agli innesti di Everett e Aw? «Abbiamo lavorato bene e senza problemi. Ovviamente ci sono questioni tecniche che richiedono tempo, per cui mi sono focalizzato su elementi che ci verranno utili contro Ginevra. Poi, più avanti, si vedrà».
Cosa temi di più? «Loro sono una compagine tosta, con dieci giocatori intercambiabili e in grado di produrre punti. Noi dovremo essere bravi nella continuità, nel rendere loro la partita difficile e tenere ritmi adeguati. Ovviamente rimbalzi e palle perse avranno un peso specifico importante». Ginevra ha sempre cinque giocatori in doppia cifra: come limitarli? «Con l’intelligenza in difesa e con molti aiuti fra i giocatori. Dobbiamo saper far valere le nostre qualità, dominare sotto i tabelloni e non concedere palle facili. Inoltre dovremo fare in modo che anche loro soffrano in difesa, perdendo lucidità. E che la finale non sia una chimera».
Già, tutte le gare vanno giocate e in Coppa ci sono sempre sorprese. Visto che i sorteggi non sono quasi mai stati favorevoli ai bianconeri, chissà che stavolta non ci scappi la partita della vita. Perché, per far fronte a tutte le Cassandre e ai dubbi, tutti dovranno dare tutto. E anche di più.