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Il treno per Ginevra passa... da Ginevra

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Oggi alle 15.00 con Losanna-Monthey e domani alle 16.30 con i Ginevra Lions che ospitano il Lugano, si disputeran­no le semifinali di Coppa Svizzera. Per tutte le compagini, il traguardo della finale diventa un fattore molto importante nell’economia della stagione, quindi saranno due sfide in cui non necessaria­mente le favorite – Monthey e Ginevra – avranno più certezze delle avversarie. L’unico aggancio fra le due gare è rappresent­ato dal fatto, anomalo, che ci sarà Clivaz come arbitro principale in entrambe le sfide. È vero che non disponiamo di un nucleo di “ufficiali” che danno molte garanzie, ma che un singolo arbitro diriga due gare decisive in altrettant­i giorni mi sembra un po’ strano, per usare un eufemismo.

Per il Lugano, l’impegno romando è complicato da alcuni fattori: Ginevra è un terreno ostico, ancor più se si pensa che anche l’atto finale si giocherà proprio nella città di Calvino. E la Lega spera di certo di avervi i Lions, e non la lontanissi­ma Lugano. Ma queste sono faccende che riguardano noi e i nostri umori atavici nei confronti di situazioni a rischio, vissute in oltre 40 anni di basket. Nicola Brienza è invece sereno. «Sappiamo di avere tutti i pronostici contro, vuoi per il fattore campo, vuoi per gli arrivi di Marko Mladjan e di Timberlake che completano una squadra già al top del ranking d’inizio stagione, ma andiamo a Ginevra per giocarcela sino alla fine». Come è stata la settimana dedicata agli innesti di Everett e Aw? «Abbiamo lavorato bene e senza problemi. Ovviamente ci sono questioni tecniche che richiedono tempo, per cui mi sono focalizzat­o su elementi che ci verranno utili contro Ginevra. Poi, più avanti, si vedrà».

Cosa temi di più? «Loro sono una compagine tosta, con dieci giocatori intercambi­abili e in grado di produrre punti. Noi dovremo essere bravi nella continuità, nel rendere loro la partita difficile e tenere ritmi adeguati. Ovviamente rimbalzi e palle perse avranno un peso specifico importante». Ginevra ha sempre cinque giocatori in doppia cifra: come limitarli? «Con l’intelligen­za in difesa e con molti aiuti fra i giocatori. Dobbiamo saper far valere le nostre qualità, dominare sotto i tabelloni e non concedere palle facili. Inoltre dovremo fare in modo che anche loro soffrano in difesa, perdendo lucidità. E che la finale non sia una chimera».

Già, tutte le gare vanno giocate e in Coppa ci sono sempre sorprese. Visto che i sorteggi non sono quasi mai stati favorevoli ai bianconeri, chissà che stavolta non ci scappi la partita della vita. Perché, per far fronte a tutte le Cassandre e ai dubbi, tutti dovranno dare tutto. E anche di più.

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