Che razza di eroi
New York – Sono forti, hanno poteri incredibili, proteggono i più deboli e sconfiggono i cattivi. Ma i supereroi come Capitan America e altri, amati da molti bambini, nascondono anche un lato negativo. I piccoli immersi di frequente nella cultura dei supereroi hanno maggiori probabilità di essere aggressivi nel tempo dal punto di vista fisico e relazionale.
Emerge da uno studio guidato dalla Brigham Young University. Gli studiosi hanno preso in esame 240 bambini, maschi e femmine. Il 10% dei bimbi che ha specificato le caratteristiche del proprio supereroe del cuore ha indicato l’aspetto di protezione dei più deboli. Il 20% si è rifatto invece ad alcune caratteristiche violente. Il restante 70% era invece neutro nei commenti.
Dai risultati della ricerca, con rilevazioni in due momenti diversi, è emerso che un coinvolgimento intenso dei bambini in età prescolare con i supereroi era legato a una maggiore aggressività di tipo fisico e relazionale un anno dopo, mentre al contrario da questo non dipendeva un maggiore aiuto agli altri. L’autrice dello studio Sarah M. Coyne spiega che i risultati suggeriscono di non eliminare i supereroi, ma con moderazione farli diventare una delle tante attività che i bimbi svolgono, teorizzando che una delle ragioni per cui i piccoli possono focalizzarsi sul comportamento violento e non su altri aspetti è la complessità con cui i supereroi vengono rappresentati. Ma vuoi mettere Wile E. Coyote?