Ariana Grande: ‘Sono distrutta’
Non è la prima volta che il terrorismo islamista colpisce la musica: dal Bataclan di Parigi nel 2015 alla strage nel night club di Istanbul lo scorso Capodanno. Perché per le correnti più intransigenti dell’Islam la musica è proibita, o più probabilmente perché discoteche e sale da concerto attirano molte persone, soprattutto giovani. Sembra essere questo il caso del concerto di Ariana Grande a Manchester: per quanto attiva nel sociale e si sia dichiarata a favore dell’‘empowerment’ femminile e per i diritti degli omosessuali, la cantante statunitense (di origini siciliane e abruzzesi) più che un bersaglio di odio religioso è una pop star dalle notevoli capacità vocali e in grado di riempire uno stadio. Una pop star adesso “distrutta” e “senza parole”, come ha scritto in un tweet dopo l’attentato di Manchester. Più volte definita l’erede di Mariah Carey per estensione e capacità tecniche, Ariana Grande è stata una bambina prodigio, esordendo a soli 4 anni come attrice televisiva e crescendo poi vocalmente sotto l’egida di Gloria Estefan. La sua adolescenza è trascorsa tra canto, recitazione e danza sino all’affermazione mediatica datale dal personaggio di Cat Valentine nella sit-com Victorious, anno 2010. Quel ruolo è stato il trampolino di lancio per la discografia. La presenza nei piani alti della Billboard è costante, Ariana è la prima donna a debuttare al n. 1 con l’album di esordio. Seguono lunghi tour mondiali, Europa inclusa (nella data milanese, ricorda con commozione i suoi trascorsi italiani d’infanzia). A 24 anni, tre album pubblicati, la Grande ha già duettato con alcuni grandi della musica come Mika, Bocelli e soprattutto Stevie Wonder nel singolo “Faith” pubblicato lo scorso anno, nel quale tiene testa ad uno dei re della black music. Showgirl a tutto tondo, dotata di grande ironia, la Grande ha mostrato doti di imitatrice nel Jimmy Fallon Show ‘riproducendo’ fedelmente gli stili vocali di Britney Spears, Celine Dion, Rihanna, Shakira.