Addio, Gigante
Pierino Selmoni, nato a Ventimiglia nel 1927, è una delle figure più importanti della storia culturale ticinese. Ha sempre studiato, in particolare la scultura e il disegno, sia come allievo e tirocinante presso botteghe di artisti ticinesi e italiani, sia come analista delle situazioni reali nell’architettura, nella figura e nel corpo umano, nella tradizione artistica, per esempio frequentando le sale della Fondazione Thyssen, quando questa era a Lugano, per osservare le opere e poi tentare, una volta rientrato a casa, di riprodurle a memoria. Ha prodotto molto per l’architettura e ha lasciato segni importanti nella realtà territoriale, come nel caso del Gigante sdraiato e seminascosto negli spazi della scuola di Morbio Inferiore, della Finestra di Pasqua a Untermarchtal, dell’altare della chiesa di Santa Teresa a Viganello. Nel 1963 è stato tra i fondatori della Associazione ticinese pittori e scultori, poi nominata Movimento 22. La sua produzione è molto vasta e spazia da lavori virtuosistici nei quali egli ritrae volti oppure compone scene in bassorilievo, a indagini di schietta sperimentazione sulle potenzialità di vibrazione delle superfici della materia. A questo riguardo Selmoni utilizzava l’espressione “scultura di conoscenza”. Sperimentatore tecnico, è l’autore di una zattera del peso di un paio di tonnellate, di un autoritratto positivo-negativo, di fontane mobili. Nel 2012 il Museo Vela di Ligornetto gli ha dedicato una ampia mostra, corredata da un catalogo che ne ricostruisce e analizza lavoro e personalità.