La Comco: accordi cartellari fra ditte grigionesi
Dopo lo scandalo ‘Asfaltopoli’ in Ticino (nel 2007 la Comco aveva appurato un accordo cartellare fra le ditte di pavimentazione) ora tocca ai Grigioni: tra il 2004 e il 2012 imprese attive nella costruzione stradale e nel genio civile si sono accordate sul prezzo di più di cento concorsi pubblici nella Val Monastero (Gr) e hanno deciso di comune accordo chi avrebbe ricevuto il mandato. Gli accordi illeciti sono stati scoperti dalla Commissione della concorrenza (Comco). L’inchiesta è stata aperta nell’ottobre 2012 con delle perquisizioni. È stato appurato che la Foffa Conrad, la Hohenegger e altre imprese di costruzione stradale e di genio civile che si sono sciolte avevano manipolato i concorsi pubblici di progetti di costruzione pubblici e privati nella Val Monastero. Le imprese coinvolte si sono informate reciprocamente sul loro interesse a progetti di costruzione. In caso di accordo, hanno poi deciso quale azienda avrebbe ottenuto il mandato. Le altre ditte hanno quindi offerto le loro prestazioni a prezzi più elevati. Fino al 2008, questa cooperazione avveniva nel quadro di riunioni organizzate dalla Società Svizzera degli ImpresariCostruttori del Canton Grigioni (Gbv). Negli anni seguenti, le imprese coinvolte hanno continuato la cooperazione senza l’aiuto della Gbv. Il presidente della Comco Vincent Martenet ha precisato che la Gbv non era coinvolta negli accordi; le intese venivano strette direttamente tra i rappresentanti delle società. La Comco, tenendo conto del tipo e della gravità delle azioni, della situazione finanziaria e della collaborazione delle imprese, ha rinunciato a delle sanzioni. Un’azienda è stata completamente esonerata, visto che ha svelato per prima gli accordi e ha cooperato con la Commissione. La seconda impresa ha anch’essa collaborato e si trova attualmente in procedura fallimentare. La decisione della Comco è soggetta a ricorso al Tribunale amministrativo federale. L’inchiesta nella Val Monastero è una delle dieci aperte nei Grigioni. Le procedure hanno le loro radici nell’inchiesta avviata nel 2012 in Bassa Engadina. Nel 2013 l’indagine è stata estesa all’intero cantone e ad altre imprese, e nel 2015 ad altre ditte.