Casellario ‘illegittimo’ nei Grigioni
Introdurre il casellario giudiziale nei Grigioni? Sarebbe “una prassi illegittima” secondo il Consiglio di Stato grigionese che risponde così all’interpellanza inoltrata a giugno dal deputato supplente per il Circolo di Mesocco Hans Peter Wellig e cofirmatari. Nel testo Wellig definiva il Moesano un ‘El Dorado’ per società ‘bucalettere’ “che non contribuiscono assolutamente all’economia regionale, ma che anzi la condizionano negativamente”. Il governo spiega di prendere sul serio la situazione a proposito di tali società e della distribuzione di permessi B e aggiunge che sono già state adottate diverse misure. “Richiedere estratti del casellario giudiziale significherebbe solamente creare un ulteriore ostacolo amministrativo”, sottolinea. Sul trasferimento di aziende dal Ticino ai Grigioni, il governo fornisce alcuni dati: dal 2014 281 società hanno trasferito la loro sede e, tralasciando fallimenti, liquidazioni e successivi trasferimenti, ne rimangono ancora 194. Viene spiegato che 32 sono state esaminate riguardo alla presenza di uno stabilimento d’impresa e undici non sono state in grado di provarne l’esistenza. A queste società è stata disconosciuta la qualità di datore di lavoro, ma alcuni ricorsi sono ancora pendenti. I permessi B a persone straniere con domicilio e luogo di lavoro nel Moesano erano invece 108 nel 2013, 78 nel 2014, 83 nel 2015, 78 nel 2016 e 29 nei primi 5 mesi del 2017. Il Cantone, spiega il governo, non sa quante delle persone straniere a cui è stato rilasciato un permesso vivano effettivamente qui. Ma quando sussiste il dubbio l’Ufficio della migrazione e del diritto civile dei Grigioni avvia una verifica con eventuale revoca del permesso B.