Chiasso (ri)parte dal ‘Gleis 4’
La città sogna un quartiere con base la stazione. Primo atto il polo di interscambio bus-ferro
La domanda di costruzione è già stata depositata e sarà pubblicata a breve. L’inizio dei lavori, invece, è stimato a cavallo fra il 2018 e il 2019.
Le modine appese da qualche giorno su via Motta, giusto davanti alla stazione Ffs, sono un chiaro segno che le cose per Chiasso stanno per cambiare. Il Municipio, come le Ferrovie (e il Cantone), ha nitida la visione di ciò che l’area attraversata dai binari sarà da qui al 2050. Certo il cammino è lungo ed entrambi hanno deciso di affrontarlo un passo alla volta. L’annuncio che fra poco più di un anno (opposizioni permettendo) lì, di fronte allo scalo ferroviario, si cominceranno a costruire le pensiline del futuro polo di interscambio per il trasporto pubblico rappresenta l’atto iniziale. Definito il progetto (da oltre 9 milioni in totale), la domanda di costruzione è già approdata sul tavolo dell’esecutivo cittadino e a breve vedrà la luce (all’albo comunale). Quelli che stanno prendendo forma, del resto, sono i progetti previsti a corto termine. Dentro Palazzo civico, ci fa capire il capodicastero Pianificazione Davide Lurati, si sa bene che ora si tratta di «riconvertire un intero comparto». Il Municipio locale, però, sente di non essere solo. «È importante per noi contare sul supporto tanto delle Ffs che del governo cantonale – ribadisce Lurati –. Il dossier Scuola di moda è emblematico». Non a caso, tracciata la strategia che ha condotto per due volte (l’ultima il 2 agosto scorso) il Ceo di Ffs Andreas Meyer a Chiasso, adesso il lavoro continua al tavolo dei tecnici. Chiesto un incontro, lunedì l’autorità comunale si è trovata con i rappresentanti di Ffs Immobiliare proprio per fare il punto della situazione. «Da parte nostra stiamo cercando di coordinare con le Ferrovie e il Consiglio di Stato gli interventi, per limitare al massimo i disagi». In effetti, da un lato c’è il «riassetto del ‘cuore’ di Chiasso», dall’altro la nuova viabilità cittadina che lungo via Comacini è quasi in dirittura d’arrivo. Con i lavori per la piattaforma di interscambio busferro, invece, si valuta di partire tra la fine del 2018 e l’inizio del 2019. «Certo – ammette Lurati –, auspichiamo che in questo caso il decorso del progetto sia più breve. E calcolando che il cantiere durerà circa 2 anni, si stima di concluderlo tra il 2020 e il 2021». Ovvero quando si confida di varare l’operazione Scuola di moda. In realtà, prima di entrare nel vivo del progetto a favore dei mezzi pubblici c’è ancora un passaggio da superare: sulla demolizione dei vecchi edifici della Posta svizzera e italiana, lì alla stazione, si dovranno pronunciare i Beni monumentali federali e cantonali. È su quell’area che le Ffs hanno intenzione di realizzare una piazza di giro e spazi dedicati alla mobilità lenta.
Investitori cercansi
A Chiasso, in ogni caso, si è fiduciosi. Anzi, si ha voglia di tornare a sognare.«Dopo diverso tempo, infatti, abbiamo scongelato il piano che dà modo di concretizzare lungo via Manzoni una zona mista aperta al residenziale, al commerciale e all’amministrativo – ci ricorda ancora Lurati –. Di fatto si tratta di un nuovo quartiere cittadino al quale
abbiamo già trovato un nome, che si ispira a esperienze d’Oltregottardo: ‘Gleis 4’». Nessuno nasconde che si tratta di un progetto ambizioso. «Qui per forza di cose – conferma il capodicastero Pianificazione – servirà una sinergia fra pubblico e privato. Il Comune e le Ffs intendono farsi parte attiva per promuovere questa opportunità e attirare un investimento privato: questa sarà la prima sfida». A questo punto occorre
mettersi sulle tracce di possibili finanziatori che partecipino alla creazione di questo concetto, punto di riferimento la stazione e il polo di interscambio. A fare da calamita per il futuro quartiere potrebbe essere anche l’idea di fare dell’area dello scalo merci oggi occupata dalla ‘Piccola velocità’ e dai magazzini una zona artigianale moderna, con tanto di galleria d’arte e luoghi di incontro per i giovani. «Il sogno, poi, si spinge oltre – confessa Lurati –: immaginare una copertura da viale Manzoni a via Soldini del nuovo quartiere». Per il momento, comunque, si tengono i piedi ben saldi a terra, affrontando un’iniziativa alla volta. A cominciare dall’istituzione di un gruppo di lavoro con esponenti di Comune, Ferrovie e Cantone. Gruppo che, con tutta probabilità, sarà operativo a partire dalla primavera 2018.