Con l’ex Coop il Comune fa cassa
Trovato l’acquirente per lo stabile. Prezzo di vendita 750mila franchi Al vaglio del legislativo la proposta. Dagli 1,05 milioni inizialmente previsti si è dovuti scendere all’attuale importo. Il ricavato dell’alienazione andrà a ridurre il debito pubblic
L’ex Coop di Brissago passa di mano. Ammesso e concesso che il legislativo del borgo di confine dia il suo beneplacito alla vendita. Se così fosse, il Comune incasserà 750mila franchi. Molti di meno di quanto inizialmente previsto. Ma pur sempre un buon bottino, utile a ridurre il debito pubblico dell’ente e a finanziare altri investimenti. Sarà proprio questo uno dei temi all’ordine del giorno della seduta di ottobre del Consiglio comunale. Della vendita di questo immobile situato nel comparto del nucleo del Piano si parla, in paese, da diversi anni. Donata al Comune dalla Società cooperativa di consumo di Brissago nel 2012, questa proprietà a detta del Municipio non può adempiere a compiti pubblici. Da qui l’idea di alienarla. Ma alla base di questa decisione ci sono altre due ragioni di fondo. La prima è che a breve-medio termine si sarebbe dovuto mettere mano a un importante investimento per garantire la redditività dello stabile e la sua manutenzione. Onere del quale il Comune non può farsi carico. A suo tempo il negozio Denner, che occupava questi spazi, versava nelle casse comunali 35mila franchi di affitto annui. Con la cessazione dell’attività l’ente incassa oggi solamente 15mila franchi a fronte di costi d’esercizio che ammontano a circa 25mila franchi all’anno. La seconda ragione, come anticipato, è che grazie ai proventi della vendita sarà possibile ridurre il debito pubblico, che oggi grava sulla gestione ordinaria sotto forma di interessi passivi nella misura di 210mila franchi all’anno. Si potranno, non da ultimo, liberare preziose risorse per altri investimenti.
I due precedenti concorsi non hanno
dato l’esito atteso
L’edificio in questione (la proprietà vanta una superficie utile di oltre 600 metri quadrati e una volumetria totale di poco meno di 5mila metri cubi tra abitazione, negozio e magazzini) si trova in una zona centrale del nucleo, a pochi passi dal lago, in una posizione potenzialmente appetibile. Nella procedura di alienazione, l’esecutivo ha deciso di procedere dapprima con il concorso pubblico e, in seguito, in un secondo momento, di chiedere al legislativo il nullaosta. Così facendo è stato possibile conoscere l’offerta del potenziale acquirente e allestire un messaggio. Evitando il rischio di dover tornare, magari anche a più riprese, a chiedere il parere del Consiglio comunale su un’offerta che non trova le parti consenzienti. Da una perizia risulta che il valore ufficiale di stima delle particelle interessate ammonti a poco meno di 600mila franchi. La prima offerta del Municipio prevedeva un prezzo base di vendita di 1,05 milioni di franchi. Troppi. Nessun po-
tenziale acquirente si è fatto vivo. È così stato pubblicato un secondo concorso, riducendo l’offerta minima a 800mila franchi. Anche in questo caso non sono spuntati interessati all’acquisto. Nel terzo ed ultimo tentativo, con un prezzo minimo di 750mila franchi, un acquirente si è annunciato. Ha chiesto
tuttavia, quale condizione, di poter utilizzare parte degli spazi come parcheggio. A questo punto, se la vendita verrà autorizzata dal legislativo, il nuovo proprietario inoltrerà, a sue spese, una domanda di costruzione per ristrutturare l’immobile. Affare fatto? Lo sapremo tra qualche settimana. Tra le trattande che il legislativo dovrà affrontare, oltre alla citata, vi saranno pure il nuovo Regolamento dell’azienda porti comunali, quello dei dipendenti comunali e una richiesta di credito per complessivi 430mila franchi necessario al rimborso di opere di illuminazione pubblica realizzate dalla Ses.