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L’oblio non respinge la memoria

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Nel volto di Carolina, mi sembra di scorgere quello che i paesaggi le hanno lasciato; gli occhi, riflettono un insieme di stati d’animo che troviamo nei suoi dipinti. Realtà, visione, la vitalità del mare che va e torna sulla spiaggia. Immagini a volte sognanti, presenze che si fanno avanti silenziosa­mente contemplan­do profondità, verticalit­à, ampiezza; uccellini, pupazzi, bambine e bambini, un volto di donna che segue il lavoro dell’artista ed è, credo, il passato presente che muove le nostre vite, le anima.

Tutte le mattine, come bere dell’acqua, leggo una poesia

I materiali? La loro azione? “Uso tanto olio, tecnica che ti permette di masticare quello che stai facendo perché lenta, non asciuga, quindi continui a trasformar­e. È importante conoscerli, entrare in sintonia con loro. Poi, la tecnica mista, l’acrilico, i pigmenti, la sanguigna, argilla cotta o cruda”. Un colloquio con la tela. “All’inizio devo capirmi con la tela, devo sapere chi siamo in questo momento, come avviene tra noi. Il materiale ha una profondità concettual­e; non solo quello che ti dico, ma con cosa te lo dico”. Verso fine ottobre, alla Galleria Zenzero di Lugano, una nuova mostra dell’artista argentina segnata dal tema dell’oblio. Oblivion. Penso che l’oblio non respinga la memoria, ma in qualche misura la curi, la tenga in essere perché si disveli a poco a poco. “Quasi tutti i lavori che hai visto sono ricordi del mio paese, persone e luoghi che hanno marcato la mia vita; quando in atelier, come adesso, sento arrivare dell’aria penso venga da là. Aria che respiro mentre sto dipingendo. A casa, conservo un po’ di terra e una boccetta con dell’acqua: le ho portate dall’Argentina. Acqua che in forma di nuvola potrebbe anche arrivare fino a me”. Su uno dei tavoli del grande locale di Curio, oggi illuminato dal sole, le foto dei nonni materni e paterni, crocevia di paesi e culture. Italiana, francese, siriana. Prima di lasciare l’atelier, Carolina dice: “Tutte le mattine, come bere dell’acqua, leggo una poesia”.

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