laRegione

La panchina della vergogna

- Di Matteo Caratti

Come è facile complicare cose semplici! Ieri, nelle pagine del Mendrisiot­to, ci siamo occupati di littering (sporcizia, rifiuti buttati per strada), prodotto da persone che sul mezzogiorn­o si cibano di panini e affini acquistati in negozi e li consumano per strada abbandonan­do le cartacce nei pressi di una panchina del centro. Se abbiamo ben capito, il Comune, per evitare di dover raccoglier­e la sporcizia, ha preferito togliere la panchina. Pare che altre misure siano allo studio, come quella di installare telecamere. E poi cosa ancora? Domanda: non è che la si sta forse facendo troppo complicata?

Segue dalla Prima Basterebbe multare le persone poco rispettose degli spazi pubblici che gettano per terra cartacce, lattine, bottiglie eccetera. Basterebbe che, per qualche giorno, proprio nei dintorni di quella panchina della vergogna si piazzasse un agente col compito di sanzionare i lordatori. Così si spargerà la voce che, non solo lo sport del littering è fuorilegge, ma che anche i maleducati vengono direttamen­te toccati nel loro borsello. Se esistono leggi e regole alla base del vivere comune e civile e non le si fa rispettare a che servono? Anzi, vista l’assenza di sanzioni, chi osa violarle continuerà a farlo. E chi non le viola potrebbe iniziare a farlo. Invece di questa semplice soluzione, come scritto, se ne è adottata un’altra che soluzione non è: via la panchina. Compliment­i per la bella e originale trovata! Chi continuerà a mangiarsi il panino sul mezzogiorn­o senza farsi problemi di gettare i rifiuti per terra, li getterà quindi da un’altra parte, magari anche solo qualche metro più in là. E chi – pensiamo ad esempio gli anziani o qualche mamma/papà con pupo – ha la necessità di fare una pausetta, mentre fa la sua passeggiat­ina, non troverà più le panchine per riposarsi. E alla fin fine, visto che questo vizietto di togliere le panchine nei centri sembra comune anche ad altre città del Ticino, avremo centri sempre più vuoti, sempre meno frequentat­i, visto che chi vuol sedersi un attimo sulla pubblica via è costretto a andare al bar o al ristorante. Non siamo anche in un’era nella quale la popolazion­e invecchia e la gente cerca pure luoghi per socializza­re e fare comunità? Ecco, le panchine in centro servono anche a questo: una ragione in più per mantenerle, anzi per aumentarle. E per sanzionare, lo ripetiamo, con decisione chi insozza il suolo pubblico. Di civica tanto si parla. Qui la si pratica.

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