Ad Andermatt fu errore umano
La collisione tra una locomotiva e cinque vagoni alla stazione di Andermatt (Uri) dello scorso 11 settembre è stata causata da un errore nel regolare la posizione di uno scambio. L’indagine sull’incidente, che aveva causato il ferimento lieve di 35 persone, non ha rivelato pecche sistematiche nella sicurezza, ha indicato ieri il Servizio d’inchiesta svizzero sulla sicurezza (Sisi) in un rapporto. Il personale coinvolto nell’incidente non ha rispettato varie prescrizioni volte a garantire la sicurezza in occasione di manovre, scrive il Sisi. L’incidente aveva coinvolto un treno fermo al binario 2 sul quale viaggiava un centinaio di persone. A causa dello scambio non regolato correttamente la locomotiva, invece di spostarsi sul binario 1, tornò sul binario che aveva appena lasciato. Il macchinista – che come ha appurato l’indagine aveva raggiunto la velocità di 22,5 km/h (il massimo ammesso per le manovre è di 25 km/h) – se n’è accorto e a 25-30 metri dal convoglio ha azionato il freno: l’impatto è avvenuto a una velocità di 17 km/h. Il Sisi non ha rilevato problemi tecnici all’infrastruttura ferroviaria e nemmeno panne alla locomotiva o alle radio che permettono agli addetti alle manovre di comunicare tra loro.